07-01-2016
Al Teatro Eliseo dal 5 al 24 gennaio torna la commedia di Luigi Pirandello che lasciò sbigottite le compagnie teatrali dell’epoca
Al Teatro Eliseo di Roma, dal 5 al 24 gennaio, va in scena la commedia “Sei personaggi in cerca d’autore”, celebre opera di Luigi Pirandello, con la regia e l’interpretazione di Gabriele Lavia. Le scenografie sono curate da Alessandro Camera, i costumi da Andrea Viotti, le musiche di Giordano Corapi e la produzione è a cura della Fondazione Teatro della Toscana. Notevoli gli interpreti: oltre al padre Lavia, da sottolineare le performances della figliastra Lucia Lavia e del capocomico Michele Demaria, che spiccano tra gli altri attori, sia per la bravura ma anche per la parte più cospicua. Vi sono anche la madre Federica Di Martino, il figlio Andrea Macaluso, il giovinetto Silvia Biancalana, la bambina Letizia Arnò, madama Pace Marta Pizzigallo.
Gabriele Lavia commenta così la commedia: “È un testo che non somiglia a nessun altro. Il teatro come noi lo conosciamo, dall’antica Grecia fino ad oggi ha la stessa struttura: ci sono gli attori, un testo, gli spettatori. L’unica opera completamente diversa nella storia della drammaturgia è proprio i Sei personaggi i quali, invece di rappresentare una storia, non lo fanno. Questo ovviamente crea problemi a chi la mette in scena. E per questo, al debutto nel 1921, al teatro Valle, fu lungamente fischiata. I più si trovarono di fronte a qualcosa che non capirono fino in fondo”. Pirandello scrisse la sua commedia in soli 3 giorni per la compagnia di Dario Niccodemi, ma alla prima lettura nessuno capì qualcosa, compresi gli attori, che rimasero sconcertati, finché dopo ventuno giorni di prove non portano sul palco la storia. “Teatro nel teatro”: questa è l’opera pirandelliana. Sul palco vi sono ventuno persone, di cui sei sono i personaggi in cerca d’autore: sei figure che mettono in scena il reale, la propria esistenza. Sin dall’inizio il padre afferma che sono nati solo per rappresentarsi sulla scena, nessun altro, compreso l’attore più talentuoso della commedia, potrebbe sostituirlo, perché non è lui il personaggio.
Gabriele Lavia continua: “Probabilmente è lo spettacolo più faticoso che abbia mai fatto. Tutti i testi, più o meno, si somigliano, questo non somiglia a nessuno: rappresenta la filosofia estetica dell’autore, un teatro inteso come mondo del paradosso, dello sdoppiamento”. La trama è nota. Una compagnia di attori sta provando una commedia dello stesso Pirandello, “Il giuoco delle parti”. Ma subito entrano in scena i sei personaggi, che devono rappresentare il loro dramma: nasce il contrasto tra gli attori, che devono interpretare dei ruoli, quindi fingere, e i personaggi che, sortiti direttamente dall’inventiva dello scrittore, sono invece reali nelle loro intime tragedie. Continua Lavia: “Oltre venti attori in palcoscenico dall’inizio alla fine e le performance di ogni attore sono senza interruzione: si entra in scena e vi si resta fino al termine della rappresentazione”.
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