18-01-2016
È successo ieri sera intorno alle 21:30 ora locale. Due guardie afghane sono rimaste ferite lievemente. L’attentato è stato rivendicato dai talebani. L’ambasciatore Pezzotti: 'Non è un attacco contro di noi'
Un razzo è stato lanciano nella serata di ieri, intorno alle 21:30 locali (le 18 in Italia), nei pressi dell’ambasciata italiana a Kabul, Afghanistan. L’esplosione non ha provocato vittime ma solo il lieve ferimento di due guardie afghane che stavano presidiando l’edificio. Trasportati velocemente in ospedale, le loro condizioni non destano particolare preoccupazione. Secondo quanto diffuso dai media locali, l’attentato sarebbe stato rivendicato attraverso Twitter su un account legato ai talebani ma al momento non c’è la certezza che il razzo avesse proprio l’obiettivo di colpire l’ambasciata italiana. Nella zona di Shashdarak, infatti, sono situati moltissimi edifici residenziali e uffici diplomatici, tra cui anche la sede della Nato.
Secondo diversi testimoni presenti sul luogo dell’esplosione, il razzo avrebbe provocato un incendio subito dopo aver impattato al suolo, generando un’alta colonna di fumo. Non si tratta del primo episodio, comunque, a generare una certa paura e preoccupazione nel Paese. Proprio qualche giorno fa, si sono verificati attentati al consolato pachistano e all’aeroporto della capitale afghana. Intano, ieri sera è stato lo stesso l’ambasciatore italiano a Kabul, Luciano Pezzotti, a fornire rassicurazioni: “Stiamo tutti bene. Ci sono dei danni che per ragioni di sicurezza potremo valutare solo nelle prossime ore. Lo scoppio ha provocato il solo ferimento in modo non grave di due guardie afghane che sono state ricoverate in ospedale”. E sull’ambasciata come possibile obiettivo dell’attacco, ha dichiarato: “Allo stato delle cose non abbiamo motivi per ritenere che si tratti di un attacco diretto contro di noi”. Tuttavia, sembra chiaro che l’attentato volesse minare la ripresa nei colloqui di pace. Proprio oggi, infatti, è previsto a Kabul un incontro fra rappresentanti di Afghanistan, Pakistan, Usa e Cina per stabilire delle linee guida che possano portare all’attuazione di colloqui di pace tra il governo afghano e i talebani.
In Afghanistan, attualmente, l’Italia è presente con un contingente di circa 800 soldati a Herat, nell’ovest del paese, che hanno il compito di addestrare le forze armate e di polizia. Era stato, a novembre scorso, lo stesso ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, ad annunciare che l'operato del nostro paese sarebbe continuato in Afghanistan per “rafforzare la società civile, le istituzioni, il ruolo delle donne e della cultura. Costruire un futuro in un paese molto tormentato”, come aveva confermato anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.
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