14-03-2016
Il tedesco illumina la buia notte dell’Olimpico e interrompe il lungo digiuno in campionato
Si consumano ormai tra pochi fedelissimi le partite in casa della Lazio. Non bastano i successi europei a scaldare i cuori dei tifosi, i biancocelesti, dopo un mese, tornano alla vittoria in campionato in uno stadio semideserto e che dedica più tempo ai cori contro la società che a incitare la squadra. Solo la doppietta di uno strepitoso Klose riuscirà alla fine a ridistendere i toni e a trasformare fischi e dissenso in applausi scroscianti soprattutto per lui, l'eterno campione. A cadere sotto i colpi del tedesco è l'Atalanta dell'ex allenatore biancoceleste Edy Reja.
Non è un mistero che Pioli ormai punti tutto sull’Europa, lo si deduce anche dalla formazione che mette in campo. In vista del match di ritorno di giovedì prossimo contro lo Sparta Praga, il tecnico, infatti, opta per un massiccio turn over. Tra i pali spazio di nuovo a Marchetti; in difesa Patric, alla prima da titolare, Mauricio, Hoedt e Braafheid; a centrocampo Onazi e Cataldi, mentre nel pacchetto avanzato Kishna, Mauri e Felipe Anderson sono schierati a supporto di Klose.
Il primo tempo si consuma tra poche emozioni e secondo un copione visto e rivisto infinite volte quest’anno. I ritmi sono blandi. La Lazio prova a scardinare la difesa avversaria senza impensierire troppo i bergamaschi che sfiorano anzi il vantaggio al 17’ con D’Alessandro, che colpisce un palo, e due minuti dopo con Gomez. La Lazio va in sofferenza, è lenta e macchinosa e non è in grado di costruire gioco, per cui il reparto avanzato fatica a creare azioni pericolose. L’Atalanta, però, non riesce ad approfittarne. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 e con 0 tiri in porta per i biancocelesti che escono dal campo tra i fischi dei tifosi.
Il secondo tempo si apre sulla falsariga del primo. Ritmi lenti e noiosi inducono Pioli al 58’ a giocarsi la carta Keita che prende il posto di Kishna. L’inerzia della partita comincia a diradarsi. Dieci minuti dopo dal suo ingresso, l’ex blaugrana serve un’ottima palla a Mauri che si invola verso la porta ma viene travolto da Sportiello. Il pallone però arriva aKlose che segna il suo primo gol in campionato. L’Atlanta prova a reagire fino alla fine pressando i biancocelesti che però riescono a gestire tranquillamente il pareggio grazie anche agli ingressi di Biglia e di Parolo per Cataldi e Biglia, assieme alle ripartenze micidiali di Keita e di Anderson. Al 94’ Klose mette il sigillo sulla partita segnando il secondo gol.
La Lazio non brilla ma conquista tre punti importanti che se non altro le permettono di non perdere di vista il Sassuolo e Il Milan. Le seconde linee non convincono, la vittoria non convince ma in compenso convince l’eterno Klose, anima della squadra. Il tedesco corre e sgomita per tutta la partita, in barba ai suoi 37 anni e a quanti puntualmente lo credono finito. In una delle partite più brutte dell’anno, la sua stella si illumina e i fischi che hanno accompagnato la partita si trasformano in applausi. È un campione, e partite come quella di questa sera spiegano il perché. Discreta la prestazione del reparto avanzato che fatica nel primo tempo mentre nel secondo, dopo che Pioli ridisegna il centro campo, riesce a esprimere meglio il potenziale offensivo. La difesa come al solito non convince anche se Hoedt soprattutto nelle ultime apparizioni ha mostrato importanti segnali di crescita.
Una vittoria che, come dicevamo prima, smuove poco la classifica di un Campionato a cui la Lazio ormai non ha più molto da chiedere ma che serve, però, a tenere alto il morale dei giocatori in vista degli ottavi di finale di giovedì contro lo Sparta Praga. È li, infatti, che la Lazio si giocherà tutta la stagione.
TAG: lazio atalanta, serie a tim, miroslav klose, lazio
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