05-04-2016
Numerose le polemiche sull'integrazione e la libertà di religione
Svizzera: in un paese in cui la convivenza tra culture diverse e l'integrazione risultano essere temi lungamente dibattuti, con picchi di intolleranza nei confronti soprattutto degli immigrati (del tema si è occupato il recente referendum sull'espulsione automatica degli stranieri che commettono reati), è la cronaca a riaccendere la miccia della polemica: due allievi musulmani di una scuola secondaria svizzera della zona di Basilea sono stati dispensati dalla stretta di mano alla docente. Quella della stretta di mano è una tradizione nell'ambito scolastico svizzero: gli studenti infatti devono stringere la mano alla maestra/professoressa a inizio e fine lezione. Come è noto, nella religione islamica non sono ammessi gesti sociali, tra cui la stretta di mano, tra un uomo e una donna.
Il direttore della scuola riferisce come la scelta sia stata presa per venire incontro alla famiglia, un compromesso che però non ledeva il rispetto nei riguardi dell'insegnante. Le autorità cantonali hanno ordinato una perizia per chiarire il quadro giuridico, anche nell'ambito della libertà di religione. La stampa svizzera (e non solo), ha però oggi tuonato su questo avvenimento sul quale è intervenuta anche la ministra svizzera di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga: "È inaccettabile che un ragazzo non dia la mano alla sua insegnante, non ha a che fare con la nostra cultura, non si può accettare neanche in nome della libertà di religione"; ancor più severa la posizione del Presidente degli insegnati di Basilea Campagna Roger Von Wartburg che così riferito la sua contrarietà: "La scuola pubblica deve contribuire all'integrazione di tutti i giovani, con questi comportamenti si tollera invece una visione della donna che nel nostro sistema sociale non ha spazio".
Ma anche Saida Keller-Messahli, fondatrice del forum per un islam progressista, è intervenuta nel dibattito trovando inaccettabile quanto avvenuto, ritenendo le posizioni assunte dai ragazzi e dai genitori fortemente islamiste e ha così riferito a swissinfo: "Non bisogna cominciare a tollerare l'intolleranza e regole che fanno parte della Shari'a" per non creare situazioni come quelle delle periferie di Londra, Parigi etc, e ha così ribadito: "No all'Islam politico; non si possono chiedere regole speciali per i musulmani".
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