15-07-2016
Le immagini della folla che fugge lontana dal luogo dell’impatto hanno fatto in pochi secondi il giro del web
Corpi senza vita giacciono a terra. Hanno volti terrorizzati, gli spettatori della tragedia di Nizza, e gambe che corrono veloci per fuggire dalla follia, l’ennesima, improvvisa, in grado di trasformare un giorno di festa in attimi infiniti di dolore. Scappano gli spettatori del drammatico impatto del camion sulla folla che stava assistendo ai festeggiamenti della festa nazionale del 14 luglio, a Nizza. Si accalcano nei locali per trovare riparo, come riferisce un ristoratore: «In meno di 30 secondi decine e decine di persone si sono accalcate in preda al panico nel mio locale. Non ho più una sedia né un tavolo. La gente rischiava di restare schiacciata all'interno, è allucinante». Un via vai di ambulanze che trasportano feriti, più di 100, coadiuvate dai taxi che trasportano gratuitamente fuori dal centro abitato chiunque si trovi nel centro della città. Nel frattempo il numero delle vittime cresce senza controllo: sono ormai 73, come riferiscono fonti della polizia locale a “Le Figaro”.
Ancora confusa la dinamica di quello che ancora non può essere ufficialmente definito un attentato. Nessuna rivendicazione è giunta, ma iniziano a delinearsi i primi tasselli che ancora mal si incastrano. Il camion, dopo essere piombato sulla folla, falciandola, ha continuato la sua corsa per poi arrestarsi dopo 300 metri. Lungo il tragitto, diversi colpi di mitra sono stati esplosi sulle persone che si trovavano lungo la strada per seguire i festeggiamenti. Da lì in poi, il caos. Le immagini della folla che fugge lontana dal luogo dell’impatto fanno in pochi secondi il giro del web, mentre da Nizza arriva la notizia della morte del conducente del camion del terrore e di un complice, colui che ha sparato i colpi, in fuga. Sono stati rinvenuti sul mezzo armi e granate.
L’attacco è stato bollato sin dai primi istanti come un attentato dalla prefettura, e il presidente francese Hollande, in visita ad Avignone, sta rientrando d’urgenza a Parigi dove lo attende la cellula di crisi del ministero dell’Interno alla Place Beauvau. Sulla questione controlli cala il silenzio, mentre si diffonde la notizia di un rafforzamento dell’ultim’ora dei controlli di polizia al confine su tutte le auto provenienti dalla Francia e dirette in Italia.
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