06-08-2016
Mourad Laachraoui è il fratello del terrorista che si fece esplodere all’aeroporto di Bruxelles e parteciperà, dal 17 al 21 agosto, alle Olimpiadi nella disciplina del taekwondo
Essere riconosciuto a livello mondiale non per i traguardi conquistati, a soli 21 anni, nella disciplina in cui gareggi, ma per essere il fratello di Najim Laachraoui, il terrorista belga considerato l’artificiere dell’attentato al Bataclan e di quello mancato fuori lo Stade de France, fattosi esplodere all’aeroporto di Zaventem. È questo il marchio che il giovane campione di taekwondo deve sopportare. Ma se da un lato può apparire come un’ingiustizia, dall’altro Mourad può vantarsi di essere un sopravvissuto, un sopravvissuto a quel patto diabolico tra consanguinei – a cui spesso abbiamo assistito - che si sono uniti alla lotta all’ “infedele”. Quindi, è giusto associare Mourad Laachraoui al fratello terrosista? Sì, lo è, e vi spieghiamo il perché.
Lo spieghiamo attraverso il percorso sportivo e le vittorie di Mourad. Il giovane belga, nato da una famiglia originaria del Marocco, comincia a praticare il taekwondo a 14 anni spinto dal padre che non voleva che il figlio stesse tutto il giorno in giro per le strade della periferia di Schaerbeek, dove vivevano. Con lui anche il fratello Najim che presto, però, abbandona la palestra iniziando la sua radicalizzazione religiosa. Mourad no, e comincia con caparbietà un faticoso percorso di dedizione che lo ha portato, ad oggi, a vincere la medaglia d’argento alle Universiadi del 2015 e l’oro nella categoria - 54 kg ai Campionati europei tenutisi a Montreux in Svizzera, lo scorso maggio. Una competizione, questa, vissuta con una “strana sensazione” come afferma lui stesso allo Spiegel; è infatti la prima volta che gareggia dopo l’attacco portato a termine da suo fratello nella loro città: Bruxelles. Mourad indossa l’uniforme con la bandiera del suo Paese e, nonostante quella “strana sensazione” vince 4:3 sul suo sfidante moldavo, vincendo anche i successivi combattimenti e arrivando in finale con la Spagna. Durante i primi due round, i due avversari si studiano come tigri all’interno della stessa gabbia; è durante il terzo round che Mourad con riflessi pronti schiva i calci dell’avversario per poi attaccare a sua volta. 3:0 è il punteggio guadagnato con un colpo ben assestato in pieno volto allo spagnolo, un altro colpo e lo spagnolo barcolla. Sono solo 4 i secondi che lo separano dalla vittoria e con un punteggio di 6:3 Mourad diventa il campione europeo di taekwondo del 2016.
Se la vittoria ha un odore, questa volta non è quello della morte. Mourad ha scelto, la propria coscienza lo ha guidato verso la strada del successo, un successo che si declina con i principi del taekwondo: cortesia, integrità, perseveranza e autocontrollo. “E così che ho imparato il rispetto per gli altri esseri umani”.
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