20-08-2016
L’atleta giamaicano entra nella storia vincendo il suo nono oro olimpico
Come si chiude una carriera stellare battendo l’ennesimo record? Chiedetelo a Usain Bolt! Ebbene sì, l’uomo più veloce del mondo si congeda dal suo pubblico e dalle piste di atletica con l’ennesimo, incredibile successo. Dopo aver conquistato l’oro nei 100 e nei 200 metri, questa notte è arrivata anche la terza vittoria in questi giochi olimpici. Grazie al successo nella staffetta 4x100 Bolt entra nella storia, o meglio, nella storia probabilmente c’era già da un pezzo ma da oggi difficilmente ne uscirà. Con quest’ultimo successo olimpico, infatti, il giamaicano sale a quota 9 ori ed eguaglia il record di altri due campionissimi dell’atletica: il finlandese Paavo Nurmi e lo statunitense Carl Lewis.
Anche a Rio, dunque, Bolt lascia il segno e replica i successi già ottenuti nelle due precedenti edizioni olimpiche (a Pechino e a Londra) tornando a trionfare nei 100, nei 200 e nella staffetta. Quello ottenuto questa notte, tuttavia, verrebbe da pensare che sia l’oro più bello per il velocista, quello più atteso e quello più significativo. Ottenuto grazie al lavoro di squadra e grazie al contributo offerto dai suoi compagni di nazionale: Asafa Powell, Yohan Blake e Nickel Ashmeade. I giamaicani hanno preceduto al traguardo il sorprendente Giappone e il Canada mentre gli Stati Uniti hanno dovuto abbandonare ogni sogno di medaglia dopo la squalifica di Gatlin per un presunto cambio fuori settore.
E poco importa se la nazionale statunitense ha immediatamente presentato ricorso, stanotte i riflettori erano tutti su Usain Bolt, capace di correre la propria frazione con la potenza, la grinta e la determinazione di sempre e riuscendo a condurre i propri compagni a uno storico oro che lo porta dritto dritto nell’olimpo dei più grandi di sempre. “Ora sono sollevato, finalmente è accaduto. Sono felice e fiero di me stesso. La pressione c'era, questo risultato per me è un traguardo importante”, commenta a caldo il fuoriclasse giamaicano. Poi, dal suo account Twitter ufficiale, pronuncia parole di gratitudine che hanno il sapore di un vero e proprio testamento sportivo: “I miei tifosi non hanno dubitato di me neanche un minuto ed è per questo che sarò con voi per sempre”.
E anche loro saranno sempre con lui. E anche noi lo saremo. Noi che ci siamo entusiasmati davanti a un televisore in piena notte, che abbiamo fatto le ore piccole solo per vederlo sfrecciare sulla pista dello stadio di Rio, che abbiamo tifato neanche stessimo assistendo a una finale di Champions League. Il ragazzino prodigio che iniziò approcciandosi allo sport grazie al cricket, chiude una carriera nel modo in cui ogni atleta sogna e lo fa con una naturalezza disarmante, come se per lui correre a quella velocità fosse la cosa più facile e, al tempo stesso, più bella del mondo. Per lui una carriera immensa: 9 ori olimpici (tre per ogni edizione alla quale ha partecipato), 11 ori mondiali e 2 argenti. Dovremmo già prepararci all’idea che tra quattro anni, alle olimpiadi di Tokyo, Bolt non ci sarà a infrangere un altro dei suoi tanti record. Il campione ha già annunciato che quella di questa notte è stata la sua ultima gara e da oggi in poi la Giamaica, ma con lei tutti gli appassionati di atletica e di sport in generale, dovranno trovare un nuovo beniamino da ammirare in pista; magari forte ma difficilmente veloce quanto lui. Chapeau Usain!
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