Le polemiche cadono a pioggia sulla giunta del sindaco di Roma, Virginia Elena Raggi. Il motivo scatenante della bufera è la dubbia validità della nomina del magistrato Raffaele De Dominicis, ex procuratore generale della Corte dei conti del Lazio, come nuovo assessore al Bilancio. In un’intervista del Corriere della Sera il magistrato avrebbe infatti dichiarato che a proporgli la candidatura a tale ruolo sarebbe stato l’amico avvocato Pieremilio Sammarco. Questa affermazione ha scatenato reazioni contrastanti da parte di diversi partiti. 

Il Pd e i Dem attaccano furiosamente il sindaco Raggi, per l’ambiguo legame con i Sammarco. ll neo Sindaco avrebbe infatti svolto il praticantato da avvocato presso lo studio legale di Cesare Previti, dove vi era anche l’avvocato penalista Alessandro Sammarco, fratello del prima citato Pieremilio. Dubbi nascono dunque sulla trasparenza delle candidature all’interno della giunta Raggi e del M5s. Un sistema di elezione viziato e non trasparente che richiama il caso Paola Muraro, l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, sotto inchiesta per abuso d’ufficio e reati ambientali negli anni in cui è stata consulente dell’Ama. 

Ambigua è la nomina dell'assessore, ma allo stesso tempo lo sono anche le numerose polemiche scatenate dal vecchio modo clientelare di fare politica. Proporre a qualcuno di fiducia una possibile candidatura non è così strano come possa sembrare e l’eccessivo accanimento contro tale circostanza potrebbe rivelarsi decisamente sospettoso.