01-12-2016
La risposta arriva da una ricerca di Google, ed è tutt’altro che scontata
Referendum costituzionale, 4 dicembre, Sì o no, bicameralismo paritario, Renzi, Grillo, Berlusconi. Un’insalata di termini ridondanti e di quesiti, di soluzioni e di protagonisti di una missione tutta italiana. Ma in quella che è diventata un’accozzaglia di opinioni personali e schieramenti bellicosi, manca un ingrediente: gli italiani. Quanto interessa agli italiani il referendum costituzionale? Poco, risponde Google, dati alla mano.
Analizzando un arco temporale di 6 mesi (da aprile 2016 a ottobre 2016), si è tentato di classificare le ricerche più frequenti sul tema referendum da parte degli utenti sul motore di ricerca. Il risultato è tutt’altro che scontato. La parola più ricercata in assoluto, digitata insieme a “referendum”, è Grecia, con 49500 ricerche (numero medio) al mese. Il referendum consultivo greco, indetto dal governo Tsipras il 5 luglio 2015, balza ancora alla mente degli italiani. In tale occasione, gli elettori greci furono chiamati alle urne per decidere il destino economico del Paese attraverso l’accettazione o meno delle proposto targate Ue. Il No vinse con il 61,31% dei voti. I risultati della ricerca pongono l’accento su un marcato interesse italiano per le questioni economiche, del welfare e del lavoro a scapito di quelle relative al destino del proprio Parlamento.
Un piccolo cenno di amore patriottico arriva con il secondo risultato. Dalla ricerca del generalissimo significato di “referendum” (480 volte al mese), si arriva al connubio “referendum 2016”, che è stato cercato 18100 volte (il numero non contempla una distinzione tra referendum costituzionale e quello sulle trivelle del 17 aprile). La specifica combinazione “referendum costituzionale” è stata cercata in media 5400 volte al mese, con una progressiva intensificazione nelle ultime due settimane: al generico “referendum costituzionale” si sono aggiunti “referendum costituzionale 4 dicembre sì o no”, “referendum 4 dicembre 2016”, “referendum sondaggi”, “referendum costituzionale quorum”.
Fanalini di coda, seppur significativi, sono i risultati relativi alle ricerche sulle caratteristiche generali di un referendum, come le tipologie: abrogativo (4400 volte al mese), confermativo (480) e consultivo (380). Non mancano, in ultimissima analisi, gli utenti “nostalgici” dei referendum storici: primo fra tutti quello per la scelta tra monarchia e repubblica del 1946 (1500 volte al mese), quelli sul divorzio e sull’aborto (rispettivamente 1320 e 880 al mese).
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