05-12-2016
La ministra scrive su Facebook: 'Avevamo immaginato un altro risveglio'
La battaglia per il referendum costituzionale si è conclusa con una schiacciante sconfitta per il premier Renzi, che ha annunciato le sue dimissioni. Dopo campagne nelle università italiane, volantini e pubblicità oltreconfine, trippole e trappole, la vittoria del no segna una frattura significativa nell’elettorato italiano e ovviamente anche nel Partito Democratico. Ma a uscire sconfitta è soprattutto la reginetta delle riforme, la ministra Boschi. Maria Elena infatti ci ha messo la faccia, tempo e fatica, ma soprattutto il nome, dato che la riforma costituzionale portava anche il suo. Quella stessa riforma che le è costata caro.
Maria Elena ci aveva sperato, come è giusto che fosse. Aveva puntato sugli italiani e soprattutto sui giovani, gli stessi ai quali si era rivolta nelle università e che alla fine l’hanno tradita, votando no al referendum. Con il suo charme e la sua classe, sempre composta e mai fuori luogo, non ha mai messo da parte il suo ottimismo. Una donna carismatia che si è messa in gioco con tutte le scarpe. Ma tra un selfie e l’altro con i suoi sostenitori, Maria Elena deve ora più che mai fare i conti con la realtà. Ma la reginetta delle riforme non è apparsa in pubblico e, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe cercato di camuffare quelle lacrime che invece sarebbero scese portando via anche il trucco, oltre che la vittoria sperata. Non è apparsa al fianco di Renzi nel suo discorso dopo mezzanotte e non si è mostrata alle telecamere. Maria Elena ha preferito nascondersi. Dove non si sa. Forse in famiglia, la stessa di cui si è sempre detta orgogliosa e profondamente legata.
Quel che è certo è che la Boschi ha preferito metabolizzare l’amara sconfitta. La ministra ha fatto infatti la sua prima apparizione virtualmente, sui social, dove tanto si è data da fare in fase di campagna referendaria. È su Facebook che, dopo aver cambiato l'immagine di profilo, si rivolge a chi l’ha sostenuta: “Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata così. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Un abbraccio”.
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