29-07-2017
Il razionamento dell'acqua, per ora, è scongiurato. Ma il quotidiano statunitense puntava due giorni fa il dito contro l'amministrazione capitolina
Sembra scongiurata la possibilità del razionamento dell’acqua nella città di Roma. Il presidente di Acea Luca Alfredo Lanzalone ha dichiarato durante una conference call: «Mi è stato comunicato dal presidente della Regione Lazio che a breve dovrebbe esserci un provvedimento modificativo della sospensione della fornitura di acqua dal lago di Bracciano verso Roma» (Ansa). Ha poi aggiunto che l’accordo raggiunto dovrebbe evitare la necessità di turnazione dell’acqua. Acea potrà continuare a prelevare acqua dal lago di Bracciano, ma in forma ridotta: dai 900 litri di prima, ora ne potrà prendere solo 400 al secondo: lo ha annunciato oggi alla Camera il ministro Gian Luca Galletti.
Sembra dunque che, per ora, i cittadini di Roma possano tirare un sospiro di sollievo. Intanto la notizia della possibilità del razionamento dell’acqua era arrivata anche oltreoceano: il New York Times, nella sua versione online, ha dedicato la prima pagina del 27 luglio alla questione della siccità romana. “Rome, City of Ancient Aqueducts, Faces Water Rationin”, (Roma, la città degli antichi acquedotti, affronta il razionamento dell’acqua). L’articolo spiega come l’acqua, da sempre simbolo della fondazione di Roma, che sorse sulle rive del rigoglioso Tevere, incanalata attraverso opere di ingegneristica avanzate dagli antichi romani, sia ora simbolo della sua “ultima caduta”. «La siccità romana è un ulteriore segno dell’uomo ormai in balia dei cambiamenti climatici estremi, ma anche, ancora una volta, dell’impotenza politica di Roma, dell’inettitudine manageriale e in generale del suo declino»: questa una delle frasi chiave dell’articolo del New York Times, dalla quale non si desume un’immagine particolarmente brillante della Capitale e della sua gestione. Così come della sindaca Raggi, la mayor. Il quotidiano statunitense riporta la sua volontà di evitare il razionamento delle risorse idriche ai cittadini, tuttavia motivata forse più dal danno politico la «sua amministrazione già largamente criticata e ineffettiva» subirebbe.
La sindaca Virginia Raggi da giorni stava facendo pressione sulla necessità di trovare una soluzione che scongiurasse la drastica soluzione del razionamento: «Il Governo deve intervenire ora, non può più temporeggiare. È necessaria la dichiarazione dello Stato di emergenza esattamente come avvenuto meno di un mese fa per Parma e Piacenza: un provvedimento che ha consentito di superare la crisi così come chiedevano i territori», ha scritto sulla sua pagina Facebook. Raggi difende il suo operato, affermando di aver già emanato, lo scorso 22 giugno, un’ordinanza per tutelare il lago di Bracciano e di essere prontamente intervenuta contro la siccità monitorando i piccoli prelievi di competenza della ex Provincia.
di Sara Iacono
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