08-02-2018
L’accordo Merkel-Schulz riapre il dibattito sulla ‘Grande Coalizione’ in Italia. Ecco il perché non avverrà mai secondo ‘The Financial Time’
E’ ufficiale, la Grande Coalizione tedesca si farà. A quattro mesi dalle elezioni e dopo 28 ore di negoziato, Angela Merkel, cancelliera federale della Germania e presidente del Cdu (Unione Democratica - Cristiana) e Martin Schulz, presidente della Csu (Unione Cristiano-Sociale) hanno trovato l’accordo e concordato la ripartizione dei ministeri. Come riportato dal settimanale Der Spiegel, il partito di Merkel ha ceduto ai socialdemocratici di Schulz la guida degli Affari Esteri e i portafogli Finanze e Lavoro, mentre ha tenuto per se Economia e ministero della Difesa. Il ministero dell’Interno invece è stato affidato a Horst Seehofer, leader dei cristiano social-bavaresi. Ora che l’accordo è fatto, non resta che aspettare l’esito del Referendum, che potrebbe portare la Germania ad avere un nuovo governo funzionante tra solo un mese. Infatti la consultazione durerà solo tre settimane.
La notizia dell’approvazione della “Große Koalition”, riapre il dibattito sulla possibile Grande Coalizione in Italia. A questo proposito, Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, durante la conferenza stampa nella sede del Ppe (Partito Popolare Europeo) a Bruxelles, dichiara: «Escludo la possibilità di una grande coalizione, non c'è nessuna possibilità che accada, avremo la maggioranza alla Camera e al Senato» e ribadisce la sua volontà a rispettare il 3 % del deficit. Matteo Salvini (Lega Nord), ospite di Agorà, risponde: «Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste».
Se finora si era creduto che un’alleanza tra il Pd (Partito Democratico) di centrosinistra di Matteo Renzi e il partito Forza Italia di Berlusconi sarebbe stato il risultato delle elezioni di marzo, sembra che ora sia necessario ricredersi. A tal proposito, il quotidiano britannico The Financial Times ha pubblicato un articolo in cui scrive: «In Italia non ci sarà mai una Grande Coalizione» e in cui spiega il perché di questa affermazione. La prima motivazione riguarda l’ostilità dei due politici verso l’ipotesi di un’alleanza governativa post-elettorale, i quali si sono dichiarati assolutamente contrari a un accordo dopo il voto. Seguono, poi, notando che incontrerebbero certamente una fiera opposizione, non solo da parte del M5s (Movimento 5 Stelle), ma anche dai partiti di estrema sinistra e di estrema destra. In conclusione, affermano anche che è impossibile prevedere se i due maggiori partiti riuscirebbero a conquistare in Parlamento abbastanza seggi da avere la maggioranza.
di Francesca Splendori
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