02-10-2020
Il modo di vivere delle persone è stato radicalmente cambiato dall’impatto del Covid-19
Dubbi amletici per il presente, ma anche e soprattutto per il futuro. Tra gli interrogativi a cui si sta cercando di dare risposta spicca anche il futuro dell’intrattenimento: in che modo vi saranno dei cambiamenti? A rispondere ci ha pensato Sergio Brancato, giornalista e docente dell’Università Federico II di Napoli. Da oltre vent’anni Brancato si occupa di media, società e cultura. Ed è proprio lui ad avere analizzato la situazione, provando a disegnare i possibili, futuri scenari. L’assunto di fondo è uno: ogni periodo di crisi porta con sé effetti a breve e lungo termine. Primo effetto, per Brancato, sarà di matrice economica: “Andrà in crisi il sistema storico dell’intrattenimento – si legge su Gaming Report – ancora basato sulle strategie e le infrastrutture, pubbliche, delle comunicazioni di massa: sale cinema, teatri, librerie”.
Per Brancato è proprio qui che si ripercuoteranno con maggior pesantezza gli effetti della crisi, soprattutto se a mancare saranno gli interventi istituzionali. Sulla scorta di quanto si è vissuto in periodo di quarantena, è ovvio che al contrario si continuerà a sviluppare il consumo in rete dei “prodotti culturali”, seppur non si possa prevedere una reazione diffusa a recuperare gli spazi fisici, penalizzati dal lockdown. Molta differenza la farà la coda della pandemia, da affrontare con strategie scientifiche e comportamenti sociali: “Credo che per un periodo la paura orienterà abbastanza le pratiche del loisir (tempo libero), e forse farà maturare nuove culture dell’interazione sociale basate sul concetto di blended (mescolanza)” – ha chiosato Brancato.
Come è noto, molti effetti si sono ripercossi effettivamente: l’Italia è stata meta prediletta per le vacanze, ma la crisi economica non ha mancato di far sentire i propri effetti. A questo proposito anche gli imprenditori dell’intrattenimento, e quindi del gioco, hanno dovuto fare scelte radicali circa il consumo e i costi dei propri prodotti. E con ciò, cambia anche la socializzazione. Ma come? Brancato, su questo, non ha dubbi: accelerazione forzata dei mutamenti in atto da quando la rete ha riformulato l’idea tradizionale di territorio sociale. Per quel che concerne l’intrattenimento da casa, l’estate del 2020 è stata un mix tra la necessità della prudenza e la voglia di libertà: da qui la decisione, per molti giovani, di riaprire i locali dell’intrattenimento collettivo.
“Divertimento – continua Brancato – nasce dal verbo divergere. Ovverosia allontanarsi dal tempo del lavoro e delle responsabilità”. Il risultato, per lui, è che le nuove forme di intrattenimento acquisiranno sempre più istanze sovversive, contribuendo a creare una associazione tra la trasgressione e la voglia di sicurezza. Come accade sempre, anche qui seguiranno un insieme dei protocolli sul comportamento accettabili o meno da tutti. Con attenzione, suggerisce Brancato, senza mai dimenticare il desiderio di essere liberi in connessione con gli altri nella leggerezza del gioco.
TAG: gioco, sergio brancato
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