06-11-2015
Il collettivo di attivisti si scaglia contro il suprematismo bianco
L'identità di 400 membri del Ku Klux Klan è stata svelata dal collettivo di attivisti Anonymous. Una “forma di resistenza contro la violenza razziale”, è la definizione data da Anonymous all'azione. L'attenzione di Anonymous nei confronti del KKK era emersa a partire dallo scorso anno, quando i teorici del suprematismo bianco avevano minacciato di usare la forza contro chi protestava nelle strade di Ferguson, in Missouri, dove un ragazzo di colore disarmato era stato ucciso dalla polizia. In quella occasione il gruppo di attivisti online lanciò la campagna Hoods Off, ovvero Giù i cappucci, alludendo al tipico vestiario utilizzato dal KKK durante le aggressioni razziste.
Un mese fa Anonymous dichiarò di aver violato l'account Twitter del KKK, riuscendo a ottenere informazioni importanti sui suoi membri. Tuttavia, soltanto la scorsa settimana era trapelata una prima lista di presunti membri dell'organizzazione razzista, rivelandosi peraltro falsa. Della lista facevano parte diversi politici statunitensi, ma gli attivisti di Anonymous ne avevano subito smentito la veridicità.
Nella lista ufficializzata il 5 novembre, invece, c'è una meticolosa descrizione dei profili social di persone che si sono unite ai gruppi di simpatizzanti del KKK su Facebook e Google Plus. Molti profili contengono immagini e slogan dal timbro ostentatamente razzista.
Anonymous afferma di aver redatto la lista sulla base di una serie di informazioni ricavate nel corso dell'ultimo anno e ottenute attraverso varie modalità, fra cui la classica attività di hackeraggio. Il collettivo anonimo ha spiegato che nella lista sono inclusi i membri di diversi gruppi associabili al Ku Klux Klan. Da molti anni, infatti, il movimento suprematista ha perso il suo carattere unitario frammentandosi in una miriade di piccole organizzazioni spesso scollegate fra di loro, ma che ne continuano a utilizzare il nome.
“Alcuni membri della lista sono davvero pericolosi, individui sociopatici”, ha aggiunto Anonymous nel breve comunicato che accompagna la pubblicazione del documento. Significativa la data scelta da Anonymous per la pubblicazione delle informazioni. Il 5 novembre del 1605, infatti, Guy Fawkes insieme ad altri cospiratori tentò di uccidere il re Giacomo I d'Inghilterra e tutti i membri del Parlamento inglese con 36 barili pieni di polvere da sparo. Il tentativo, che fallì e portò alla condanna a morte di Fawkes, passò alla storia come la Congiura delle polveri.
Il volto stilizzato di Fawkes, trasformato in maschera, è diventato famoso prima con il film V per Vendetta e poi perché adottato proprio da Anonymous come suo simbolo. In coincidenza con le celebrazioni per la “notte di Guy Fawkes”, Anonymous ha organizzato una serie di manifestazioni di protesta in varie città del mondo, una delle quali, quella di Londra, si è conclusa con l'arresto di 50 persone coinvolte in scontri con la polizia.
TAG: anonymous, ku klux klan, guy fawkes, razzismo
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