03-03-2016
Continua la marcia trionfale di Trump ma contro di lui il suo stesso partito
Il mondo si mobilita contro Donald Trump. È sceso in campo anche il premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa che lo ha “gratificato” con epiteti come clown e razzista. È accaduto in occasione di una conferenza stampa tenuta per la presentazione del suo ultimo libro 'Cinco esquinas'. "È un pericolo per gli Stati Uniti" sostiene lo scrittore peruviano, che aggiunge: "È un Paese troppo importante per il resto del mondo per avere alla Casa Bianca un clown, un demagogo e un razzista come Trump”.
Ma i più acerrimi nemici Donald Trump li trova proprio nel partito Repubblicano, seriamente preoccupato che il miliardario possa rappresentarlo nella competizione elettorale contro il candidato democratico che si profila essere sempre più Hillary Clinton. Entrambi sono usciti vincitori dal Super Tuesday: Hillary con 7 Stati aggiudicati e Trump con 8. Sconfitto ma con l’onore delle armi l’antagonista di Hillary, il socialista Bernie Sanders, che si aggiudica 4 Stati, mentre vengono travolti dal ciclone Trump gli altri due candidati repubblicani, Marco Rubio, con un solo Stato aggiudicato, e Ted Cruz vincitore nello Stato del Texas e nel Minnesota. Ben poca cosa per fermare l’inarrestabile corsa del tycoon verso la nomination.
Il disastroso esito delle elezioni, secondo le aspettative dell’establishment, ha indotto il partito Repubblicano a mettere in campo le sue corazzate. Ci ha pensato Mitt Romney, avversario di Obama nelle competizioni passate, che ha definito Trump "falso e impostore". Pronta la risposta del miliardario rivolta anche a prevenire un ipotizzato colpo di mano del partito, seriamente tentato di spodestarlo. "Romney è un cadavere, un morto. È stato un candidato orribile nel 2012 ed è stato ucciso". È stata la reazione del miliardario, che ha aggiunto:"Non sarà mai eletto, ha già fallito due volte". Il problema è però che i repubblicani sono sicuri che anche Trump non uscirà vivo dal confronto con l’ex first lady. E sarebbe una sconfitta pesante, la terza di seguito contro i democratici.
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