Una nuova ombra aleggia attorno alla candidata per il Movimento 5 Stelle al Campidoglio, Virginia Raggi. Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo che già le ripiove addosso, da ogni fronte, una valanga di accuse. Appurato, infatti, che non era lei la donna bruna nel video di Forza Italia, diffuso la scorsa settimana da l'Unità, si continua a scavare nel passato della grillina alla ricerca di qualche dettaglio che possa intaccare la trasparenza di cui tanto si fa promotrice insieme al suo partito. Questa volta a svelare alcune indiscrezioni riguardo alla candidata sindaco di Roma è Libero. Secondo il quotidiano, tra il 2008 e il 2009, l’avvocatessa sarebbe stata presidente dell’Hgr, società operante nel settore del recupero crediti della quale era amministratore delegato Gloria Rojo, una dei 41 assunti all’Ama tramite il sistema Parentopoli messo a punto da Franco Panzironi, ex presidente della società romana dei rifiuti.

Per Virginia Raggi, si ipotizza, dunque, anche questa volta, un passato tra le fila del centrodestra. Basti pensare che Panzironi, ora in carcere per l’oscura vicenda Mafia Capitale, era un fedelissimo di Gianni Alemanno, il quale, a proposito dei fatti portati alla luce da Libero, ha dichiarato: «Qualsiasi collegamento anche indiretto tra il sottoscritto e la società in cui ha operato la dottoressa Virginia Raggi è privo di fondamento».

«Dopo amnesie su Previti, ora la Raggi spunta nel cda di società vicina ad Alemanno. Perché lo ha taciuto? Cos'altro nasconde? #omertàomertà», ha twittato Andrea Romano del Pd. Gli fa eco il senatore democratico Stefano Esposito: «Raggi nel cda di società vicina ad Alemanno. Praticantato da Previti. Tutta destra ma di nascosto. Raggieraggiri».

Sollevato dunque il polverone, la Raggi ha detto la sua direttamente dai social: «Nello svolgimento del mio lavoro con lo studio Sammarco mi è stato chiesto di svolgere un ruolo tecnico e di rappresentanza per una società cliente dello studio, la Hgr, senza percepire alcun compenso. Una comune prassi professionale». Poi, non è mancata la stoccata al partito di Renzi: «Al Pd consiglio cautela. Le state provando tutte, lo capisco, vi sentite sgretolare la terra sotto ai piedi, ma noi non arretriamo di un centimetro. Anzi».

Le avversità degli ultimi giorni potrebbero forse favorire i 5 Stelle nella scalata capitolina. «Per aspera ad astra», dicevano, infatti, gli antichi romani. Attraverso le asperità alle stelle. Ma bisogna considerare che anche dalle stelle (5) alle stalle, il passo può essere breve.