Un nuovo gesto sta rendendo uomini e donne schiavi di una dipendenza solo apparentemente poco grave. Ecco come uscirne davvero
Quando si parla di dipendenze, con la mente si va subito alle situazioni peggiori di alcol, droga o simili. In realtà, però, nella nostra quotidianità esistono tantissimi gesti di cui siamo dipendenti e di cui non riusciamo a fare a meno. Si pensi al caffè preso appena svegli: solo al pensiero di non berlo più, viene l’ansia e ci si chiede come si farà. Negli ultimi anni, uomini e donne hanno sviluppato una dipendenza grave e insidiosa: ecco qual è.

A renderla ancora più grave e pericolosa è il fatto che sia completamente legale e che, soprattutto, viene vista come totalmente neutra: non è un gesto che dà fastidio o fa male a qualcuno, se non a noi stessi. Ecco di cosa si tratta, quali sono i suoi rischi ma soprattutto come si può intervenire per liberarsene davvero.
Ecco la dipendenza del nuovo millennio: l’hai anche tu
La nuova dipendenza che sta affliggendo milioni di persone nel mondo riguarda i cellulari e si chiama “infinite scrolling“: è un gesto che viene naturale, ma in realtà è una trappola per il cervello. I social network, infatti, sono progettati in modo che con un semplice gesto del dito arrivino nuovi contenuti e, proprio per questa loro struttura, generano persone che trascorrono ore ed ore a scrollare le home page, sempre in attesa del video più bello, imperdibile.

Sebbene sembri facile smettere di scorrere le home page, in realtà non lo è. In alcuni casi, infatti, si cade nel “doom scrolling“, una vera dipendenza: si configura in utenti che trascorrono letteralmente le ore intere, facendo questo gesto. Secondo gli psicologi, dietro a questa dipendenza c’è una motivazione psicologica: lo scrolling genera una gratificazione, sensazione che piace e che quindi il cervello cerca continuamente.
Per gestire questa dipendenza, se ci si rende conto di esserne vittime, è necessario imporre a sé stessi dei limiti. Oggi i cellulari più avanzati consentono di impostare dei timer di uso massimo: quando è trascorso il tempo che ci siamo auto-imposti, il timer suona e ci avvisa. In alternativa, si può disinstallare l’applicazione in questione e, quando si avverte lo stimolo di aprirla, cercare un’altra attività come la lettura di un libro o la risoluzione di un cruciverba.
Se però la dipendenza è più severa, si consiglia di rivolgersi a un centro specializzato o al proprio medico di fiducia: chiedere aiuto è sempre la strada migliore poiché, come tutte le dipendenze, anche quella dello scrolling può portare danni peggiori.