Pilotare un drone è un’esperienza avvincente ma non tutti sanno che spesso è richiesto un patentino per farlo. Ecco in quali casi.
Il drone è uno dei gadget tecnologici più popolari tra i giovani e gli adulti. Anche se le altezze che possono raggiungere sono spesso limitate, pilotare un velivolo a distanza è comunque un’esperienza avvincente. Ci sono però anche delle regole da seguire per utilizzare questi strumenti.

Con un drone si possono fare molte cose, sia per divertimento che per lavoro. Si può utilizzare il drone per fare riprese panoramiche e immagini in alta definizione, sorvolare territori inaccessibili e molto altro ancora.
L’uso del drone, tuttavia, deve essere sempre svolto nel rispetto delle regole e delle normative locali per garantire la sicurezza di persone, animali e proprietà. Oltre alle singole regole, a volte è anche necessario avere un patentino per pilotare il drone. Ma quali sono i casi in cui è richiesto? Vediamoli insieme di seguito.
Patentino per il drone: quando serve?
L’obbligo di possedere la patente per il drone dipende dal peso del velivolo. Secondo il regolamento europeo in vigore dal 31 dicembre 2020, la patente è richiesta per i droni con un peso di 250 grammi o più, sia per uso professionale che amatoriale. Prima di questa data, la patente era necessaria anche per i droni sotto i 250 grammi, ma solo se utilizzati per lavoro.

Il nuovo regolamento ha eliminato la distinzione tra impiego ludico e professionale e ha esentato dall’obbligo di possedere la patente chi utilizza un drone tra 0 e 249 grammi per lavoro.
Il brevetto per l’uso dei droni viene rilasciato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e può essere richiesto direttamente online tramite il sito dell’organismo. Esso prevede un test a risposta multipla riguardante assicurazioni, sicurezza e regolamenti relativi all’utilizzo dei droni.
Come prendere il patentino?
Il test, della durata di 60 minuti, viene svolto online e richiede il raggiungimento di un punteggio minimo del 75% di risposte corrette. Le risposte esatte valgono 2 punti, quelle sbagliate -1, mentre quelle lasciate in bianco non vengono conteggiate.

Il superamento del test dell’ENAC consente di ottenere un attestato per pilotare i droni a distanza per “operazioni specializzate non critiche”, ossia attività, anche di natura professionale, che non comportano il sorvolo di aree urbane densamente popolate, il transito su infrastrutture critiche o l’attraversamento di folle.
Per accedere al sito dell’ENAC e sostenere l’esame, è necessario essere in possesso di un sistema di autenticazione SPID. È possibile effettuare fino a 4 tentativi di esame pagando un’unica somma (31 euro), ma se non si raggiunge il punteggio minimo richiesto, è possibile ripetere l’esame pagando nuovamente.
Per prepararsi al test, è possibile anche acquistare dei manuali e fare esercizi con i quiz di simulazione dell’esame.