Lo facciamo tutti ma non sappiamo quanto può essere pericoloso questo gesto, ti sveliamo perché non devi farlo
Sicuramente anche tu commetti questo errore che può rivelarsi gravissimo e molto pericoloso per la tua salute. Sai che le uova non vanno mai lavate sotto l’acqua? Con questo innocuo gesto possiamo procurarci una malattia molto pericolosa.
Soprattutto se queste sono prese direttamente dall’allevatore, può capitare che siano sporche di terra o di feci, e che venga la tentazione di lavarle prima di consumarle o conservarle. In realtà si possono lavare ma ad alcune condizioni che non mettono a repentaglio la nostra salute. Rispettarle è fondamentale.
Come si puliscono e lavano le uova in sicurezza
Innanzitutto le uova non vanno conservate con altri alimenti, ma separatamente. Evitiamo poi di compiere l’errore di lavare tutte le uova. Le uova, se proprio vogliamo rimuovere lo sporco dal guscio, andrebbero pulite delicatamente con un panno leggermente umido e solo se eccessivamente sporche, andrebbero passate sotto l’acqua tiepida, evitando assolutamente di sfregarle, strofinarle o di utilizzare acqua fredda o troppo calda.
Questa operazione va fatta subito prima del loro utilizzo. Per pulirle correttamente, sarebbe preferibile pulirle a secco, con una spugnetta, in modo da rimuovere lo sporco. Durante la pulizia bisogna fare attenzione a non rimuovere la cuticola protettiva presente sul guscio, che opera da barriera per i batteri e i microrganismi esterni.
Perché è pericoloso lavare le uova?
Questa azione tanto banale quanto temuta, è pericolosa perché le uova sono l’alimento più pericoloso per la contaminazione da salmonella, una infezione gastrointestinale molto frequente. Sfregando la pellicola protettiva, la salmonella penetra all’interno del guscio contaminando l’uovo. Questa malattia, generata da una batterio della famiglia dell’ Enterobatteriacee, risulta un rischio soprattutto per i soggetti con il sistema immunitario indebolito, le donne in gravidanza, i neonati e gli anziani. Generalmente, i sintomi compaiono dopo 12-72 ore dal consumo dell’alimento contaminato.
I disturbi durano circa 5/7 giorni e se non ci sono complicazioni, consistono in dolori addominali, diarrea, vomito e febbre. All’origine della malattia, c’è un animale infetto portatore della malattia, che contamina l’alimento finale. La salmonella è sensibile alle temperature, per questo è consigliato di prestare particolare attenzione alla cottura degli alimenti (uova, pollame, carni suine) al fine di scongiurare quanto più possibile una probabile infezione.
Attenzione a questi gesti
Per evitare di contrarre l’infezione, facciamo attenzione a questi fattori di rischio, poiché rappresentano il motivo principale dello sviluppo dell’infezione:
- non lavarsi le mani dopo aver manipolato alimenti crudi
- consumare frutti di mare poco cotti
- lavare le uova
- cattiva conservazione degli alimenti
- errata cottura
