Insulti e rissa tra piloti in Formula Uno: cosa è successo dopo il Gran Premio

Passiamo in rassegna alcuni degli screzi tra piloti che, in alcuni casi, hanno quasi trasformato i circuiti di Formula 1 in ring di boxe.

Dalle vetture ai faccia a faccia (o forse meglio dire: ai casco a casco), gli screzi tra piloti della Formula 1 sono diventati memorabili addirittura quanto alcune gare ed alcune vittorie o sconfitte. In certi casi si è trattato di accesi confronti a voce, in altri anche di scontri fisici che hanno fatto sembrare i circuiti una sorta di ring da combattimento.

A partire dall’ultimo in ordine di tempo, ovvero il diverbio scoppiato in seguito del Gran Prix di Baku tra il pilota Russel ed il pilota Verstappen, il quale ha considerato una manovra del corridore inglese della scuderia Mercedes troppo aggressiva, e dunque pericolosa nei suoi confronti. Ma poche parole, seppur “di fuoco”, sono bastate per il chiarimento.

Facendo invece un salto nel tempo di oltre quarant’anni, fece scalpore il confronto tra i piloti Chico Serra della Fittipaldi F8D Ford e Raul Boesel della March-Ford a seguito dei giri di qualificazione per il Gran Prix del Canada del 1982. Il casus belli: Serra era stato ostacolato da Boesel durante il suo miglior giro, il che costò al pilota la qualificazione. Ed ecco che, scesi dalle vetture, i due connazionali brasiliani si sono lanciati in un confronto verbale al vetriolo sfociato poi in una rissa, sedata con difficoltà dall’intervento dei meccanici e dei tecnici delle rispettive scuderie.

La scazzottata tra Piquet e Salazar, la rivalità tra Senna e Prost

Sempre nel 1982, per qualche intenso istante i box del Gran Prix di Hockenheim in Germania diventano un vero e proprio ring di boxe. I protagonisti furono Nelson Piquet ed Eliseo Salazar, rispettivamente delle scuderie BMW e Ford. Fu un tamponamento subito da Piquet nel momento in cui guidava la corsa in testa e causato da Salazar per un errore in curva a scatenare la rissa, con un Piquet furioso che non risparmiò calci e pugni al collega, che di fatto aveva sostenuto tanto a livello sportivo quanto economico affinché debuttasse in Formula 1.

Ma una delle rivalità più “storiche” ed anche più durature fu senza dubbio quella tra i campioni Ayrton Senna e Alain Prost, tra il 1988 ed il 1993: cinque anni di testa a testa tanto in pista quanto al di fuori dei circuiti, con vari incidenti che, secondo diversi commentatori, trasformarono il confronto tra i due in una sorta di “guerra tra titani”.

Polemiche e attestati di disistima reciproci effettuati per mezzo stampa, scherni e sfottò trasmessi di fronte alle telecamere in mondo visione, e sfide al cardiopalma sui circuiti che rendevano le gare dei veri e propri eventi internazionali.

Tuttavia, i due campioni non mancarono di riappacificarsi, in modo genuino ed anche amichevole, esprimendo stima sincera nei confronti delle rispettive doti e qualità. Fino a quando un profondamente commosso Prost, nel 1994, dopo la tragica morte di Senna avvenuta nel circuito di Imola, affermerà con commozione, affetto e sincerità che il corridore brasiliano “era il più grande”.