Ricambi non originali, grane in vista per chi li utilizza

Se usi un elettrodomestico e vuoi beneficiare della garanzia fai attenzione ai ricambi non originali: grossi problemi perché li utilizza.

In base a quanto stabilito dal Codice del consumo gli elettrodomestici devono avere una garanzia di due anni a partire dal momento dell’acquisto. Di conseguenza, è responsabilità dell’acquirente conservare la fattura che dimostri che l’elettrodomestico sia ancora in garanzia. Tuttavia, ci sono dei casi ben specifici in cui la garanzia viene negata e la riparazione è a carico del cliente.

Ricambi non originali e garanzia
Ricambi non originali – pontilenews.it

La vita frenetica di tutti i giorni rende difficile occuparsi delle faccende domestiche con la stessa dedizione delle nostre nonne. Per questo motivo, nella maggior parte delle famiglie ci sono elettrodomestici che permettono di velocizzare e semplificare numerose mansioni.

Tra lavatrice, lavastoviglie e aspirapolvere, negli ultimi anni si è diffusa anche un’altra abitudine che permette di cucinare in modo veloce e sporcando solo il minimo necessario: il Bimby.

Sia i bimbi che l’aspirapolvere Folletto provengono dalla stessa casa di produzione la Vorwerk. Di recente, l’azienda è stata segnalata l’Antitrust per aver negato una garanzia per ricambi non originali. Inoltre, i costi per la riparazione sono stati addebitati al cliente.

Ricambi non originali: se manometti l’elettrodomestico perdi la garanzia bennale

L’Antitrust ha segnalato l’azienda Vorwerk produttrice di elettrodomestici molto famosi, come Bimby e l’aspirapolvere Folletto, per aver negato la riparazione in garanzia. A quanto pare, però, la riparazione è stata negata per l’utilizzo di sacchetti non originali.

ricambi non originali: come funziona la garanzia
ricambi non originali – pontilenews.it

Coloro che sono in possesso di un’aspirapolvere folletto sanno che questa richiede l’utilizzo di sacchetti che vengono venduti direttamente dalla Vorwerk. Molte persone, per risparmiare qualche soldino, optano per sacchetti compatibili, ma non originali.

In caso di guasto, anche durante il periodo di garanzia, l’azienda può rifiutarsi di procedere con la riparazione dell’elettrodomestico qualora risultasse l’utilizzo di ricambio non originali.

Allo stesso tempo se si dovesse guastare il famoso robot da cucina Bimby e, anziché chiamare un tecnico autorizzato, ci si affida ad un professionista terzo, si perde automaticamente la possibilità di accedere alla garanzia obbligatoria.

Secondo quanto stabilito dal Codice del consumo, il consumatore nell’arco dei primi due anni dalla consegna del prodotto è il garante della conformità dello stesso.

Tuttavia, la casa di produttrice in presenza di pezzi di ricambio o di una manutenzione eseguita da soggetti non autorizzati, anche se queste condizioni non determinano il problema stesso, nega la garanzia.

L’intervento dell’Antitrust

Per questo motivo, è intervenuto l’Antitrust secondo il quale il venditore dovrebbe dimostrare che il difetto sia imputabile direttamente al cliente o alla mancata o non idonea manutenzione per poter negare la garanzia. Secondo l’antitrust, la Vorwerk utilizza delle clausole contrattuali poco chiare.

Molto spesso, infatti, l’unico soggetto che può stabilire la non conformità del prodotto è il professionista che viene inviato direttamente dalla casa produttrice. In alcuni casi, egli può addebitare addirittura al consumatore le spese di riparazione, senza che vi sia un confronto o un accordo.

In base a quanto stabilito dal Codice del consumo, il difetto di conformità che si manifesta entro un anno dalla vendita si presuppone che esista già a tale data, a meno che non si riesca a dimostrare il contrario.

C’è poi un’altra abitudine della Vorwerk che viene contestata dall’Antitrust ovvero l‘addebito dei costi di riparazione da parte del professionista al cliente. In questa circostanza il professionista impone al cliente di portare il prodotto in un centro di riparazione. Tuttavia, la legge prevede l’esatto contrario, ovvero che sia il venditore a dover ritirare i beni sostituiti a proprie spese.

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