Se non sai riconoscere i sintomi di un’intossicazione alimentare e non sapresti come intervenire ecco tutto quello che devi sapere.
Godersi una bella mangiata in compagnia, assaggiare di tutto e concedersi anche qualche sfizio a cui solitamente non si cede è il massimo della vita, soprattutto d’estate e in vacanza. L’idillio può però essere interrotto da dei sintomi molto forti e relativi alla zona addominale: ecco come si presenta un’intossicazione alimentare.
Più frequente di quanto si pensi, l’intossicazione alimentare ha una gravità che varia a seconda di ciò che si ha mangiato, di quanto fosse contaminato e della sua pericolosità. In generale, però, saperla riconoscere consente di intervenire subito, andando a capire qual è il cibo che ha causato tale reazione e specificando al medico qual è la situazione: ecco cosa si deve guardare e cosa si può fare.
Si definisce intossicazione alimentare l’irritazione o l’infezione del tratto gastrointestinale a causa del consumo di alimenti o di bevande contenenti agenti chimici pericolosi, virus, batteri o parassiti di altro tipo. Sebbene a volte i cibi contaminati abbiano un colore o un odore strano che ci fa sospettare che non siano sani, altre volte invece sono esteticamente perfetti, anche dal punto di vista del profumo o della consistenza per cui cadere in trappola non è così difficile. I sintomi con cui si manifesta l’intossicazione sono i dolori addominali, accompagnati da diarrea e da vomito o anche da febbre, in certi casi.
Nella maggior parte dei casi, la malattia è acuta: insorge in maniera improvvisa e dura poco, guarendo spontaneamente quando il corpo è riuscito ad espellere tutti gli agenti pericolosi. Di fatto, quindi, in questo caso è sufficiente mettersi al caldo e in un luogo sicuro, reintegrando i fluidi persi bevendo molta acqua a temperatura ambiente, facendo dei piccoli sorsi: bloccare la diarrea e il vomito è invece sconsigliato, poiché si andrebbe a bloccare il meccanismo mediante cui il corpo espelle ciò che ha causato l’intossicazione.
La durata è variabile a seconda dell’agente che ha causato l’intossicazione e si va da un minimo di 24 ore a un massimo di mesi, nel caso di quelle che causano anche recidive a distanza di molto tempo. Se la vostra non si risolve e non accennate a miglioramenti, chiamate il medico e spiegategli la situazione: non sottovalutate alcun sintomo.
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