Cosa fare quando c'è carenza di vitamina D - pontilenews.it
Vitamina D in inverno, il ruolo dell’integrazione per la salute in caso di carenza e come rafforzare le difese immunitarie.
Con l’arrivo dell’inverno, stagione che porta con sé temperature rigide, ridotta esposizione solare e una maggiore incidenza di malanni stagionali, è fondamentale adottare strategie efficaci per mantenere alto il livello di benessere. Tra i nutrienti chiave per affrontare il freddo e rafforzare le difese immunitarie, la vitamina D emerge come un alleato insostituibile. Nonostante la vitamina C sia tradizionalmente associata alla stagione fredda, oggi è ben noto che anche la vitamina D svolge un ruolo cruciale nel sostenere il sistema immunitario, migliorare la salute delle ossa e influenzare positivamente l’umore.
L’importanza della vitamina D in inverno e le sue fonti
La vitamina D, una molecola liposolubile, viene sintetizzata principalmente attraverso l’esposizione ai raggi solari UVB che agiscono sul 7-deidrocolesterolo presente nella pelle, trasformandolo in colecalciferolo (vitamina D3). Tuttavia, con l’arrivo dell’inverno, le giornate più corte e il freddo portano a una drastica riduzione del tempo trascorso all’aria aperta, determinando spesso una carenza di questa vitamina. In Italia, secondo la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), circa l’80% della popolazione presenta livelli insufficienti di vitamina D nei mesi freddi, con una prevalenza ancora maggiore tra anziani e neonati.
Le fonti alimentari di vitamina D sono limitate e comprendono il pesce grasso (come salmone, sgombro e aringa), il tuorlo d’uovo, il fegato e alcuni prodotti fortificati. Tuttavia, la maggior parte della vitamina D necessaria all’organismo viene prodotta endogenamente grazie all’esposizione solare, un processo che si riduce considerevolmente in inverno.

Per compensare la diminuzione della sintesi cutanea, l’assunzione di integratori di vitamina D può essere una valida soluzione, soprattutto in presenza di carenze documentate da esami del sangue. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) suggerisce l’integrazione farmacologica solo in caso di livelli ematici inferiori a 12 ng/mL (30 nmol/L), o in presenza di particolari condizioni cliniche come osteoporosi, iperparatiroidismo o malassorbimenti intestinali.
Gli integratori più diffusi contengono vitamina D3 (colecalciferolo), la forma più efficace e assimilabile dall’organismo. L’assunzione è consigliata preferibilmente durante i pasti, soprattutto se accompagnata da fonti di grassi sani come olio extravergine d’oliva, avocado o frutta secca, per favorire l’assorbimento della vitamina liposolubile. Il momento ideale è al mattino o a pranzo, in modo da evitare interferenze con il sonno notturno.
Sul mercato esistono formulazioni diverse, alcune arricchite con calcio, magnesio, vitamina K o collagene, pensate per rispondere a esigenze specifiche come la salute delle ossa o il sostegno delle articolazioni.
Il ruolo degli integratori nella difesa immunitaria e nel benessere generale
Oltre alla vitamina D, durante l’inverno è fondamentale supportare il sistema immunitario con un approccio integrato. La vitamina C e lo zinco rappresentano un duo efficace nel contrastare le infezioni respiratorie e nel potenziare le difese naturali dell’organismo. La vitamina C agisce come potente antiossidante e migliora la funzione delle cellule immunitarie, mentre lo zinco è essenziale per la maturazione e l’attività dei linfociti T e B.
Non va sottovalutata l’importanza del microbiota intestinale, che svolge un ruolo chiave nel mantenimento delle funzioni immunitarie. I probiotici, microrganismi vivi che ristabiliscono l’equilibrio della flora intestinale, possono contribuire a rafforzare le difese durante i mesi freddi, quando il sistema immunitario è maggiormente stressato.
L’assunzione consapevole e controllata di integratori, in accordo con il medico, può quindi rappresentare un valido aiuto per affrontare la stagione fredda con maggiore energia, resistenza e serenità.
