L’evoluzione umana è merito di una “popolazione fantasma”: l’incredibile scoperta che cambia tutto

Stupefacente novità nel campo dello studio dell’evoluzione umana: spunta lo zampino di una popolazione fantasma. Ecco di cosa stiamo parlando.

Se siete dei curiosi e degli appassionati dell’evoluzione umana, allora resterete sbigottiti di fronte a questa incredibile scoperta. Ciò che sappiamo è che la storia dell’evoluzione delle specie umana è molto intricata, poiché le prime popolazioni che hanno abitato questa Terra si sono spostate e si sono incrociate tra di loro più e più volte. Oggi, però, grazie al lavoro dei ricercatori sappiamo qualcosa in più.

Incredibile scoperta sull'evoluzione umana
Incredibile scoperta sull’evoluzione umana: spunta una popolazione fantasma (pontilenews.it)

Una delle questioni su cui i ricercatori si sono sempre focalizzati è il fatto che alcune differenze genetiche tra le popolazioni sembrano essere più antiche rispetto all’epoca in cui si pensa che i nostri antenati si siano ramificati. Ciò che si sa, infatti, è che l’Homo Sapiens da cui discendiamo in Eurasia si è incrociato con i Denisoviani e i Neanderthal, ma questo non basta: ecco cosa hanno scoperto.

Discendiamo da un incrocio con un uomo sconosciuto

Le differenze genetiche riscontrate non si spiegano nella loro interezza con l’incrocio dell’Homo Sapiens con i Neanderthal e i Denisoviani. Secondo i ricercatori, infatti, i primi umani che hanno abitato l’Africa si sono incrociati anche con un’altra specie, della quale però non si sa niente: è l’unico modo con il quale si possono spiegare certe caratteristiche. Lo studio che sostiene questa teoria è stato recentemente pubblicato su Nature: la nostra è una specie che in Africa ha svariate origini, dettate da incroci tra diverse popolazioni e non da una sola.

Incredibile scoperta sull'evoluzione umana
Incredibile scoperta sull’evoluzione umana: spunta una popolazione fantasma (pontilenews.it)

Inoltre, recentemente gli speleologi hanno studiato alcuni fossili che fino a poco tempo fa nessuno riusciva ad interpretare. Si tratta di reperti che presentano un mix di caratteristiche più moderne e più antiche, spesso interpretati come risultato dell’incrocio con alcune popolazioni fantasma. Il primo è un cranio trovato in Zimbawe nel 1921 che, per essere un fossile antico, ha una scatola cranica troppo grande ma che ha anche delle caratteristiche che indicano l’arcaicità del reperto.

Il secondo è invece un teschio rinvenuto in alcuni suoi resti in Nigeria, nel 1965: le arcate sopraccigliari e la dimensione del cervello sono più moderne, ma la forma della scatola cranica si riferisce all’Homo antico. Secondo gli studiosi, questi reperti non appartengono alla popolazione che ha contribuito alla specie di Homo Sapiens che è sopravvissuta e che è arrivata fino a noi: probabilmente appartengono a un precedente rimescolamento del quale, però, non c’è più traccia.

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