“La scuola è un disastro”: Galimberti sentenzia, per lui la causa di tutti i mali è una

Il filosofo Umberto Galimberti fa il punto della situazione sull’attuale sistema scolastico italiano, sugli studenti e sul loro rapporto conflittuale con i professori. 

Tra i maggiori intellettuali del nostro tempo, Umberto Galimberti negli ultimi anni in qualità di filosofo si è occupato parecchio della scuola e dell’educazione in generale, arrivando a delle amare conclusioni. Già qualche mese fa ospite di Fedez e Luis Sal a “Muschio Selvaggio”, Galimberti aveva posto l’attenzione soprattutto sul desiderio, sui giovani e sulla pericolosa deriva che hanno intrapreso inconsapevolmente.

Primo piano Umberto Galimberti
Umberto Galimberti e i giovani – PontileNews.it

Nello specifico, per il filosofo i ragazzi di oggi hanno sviluppato una tragica assenza del desiderio, un’apatia quasi ancestrale e invalidante, una sorta di indifferenza che li spinge alla rassegnazione, e la colpa è in parte da attribuire ai genitori: “In cambio delle parole che non gli davi, gli davi un’infinità di giocattoli“, ha spiegato. Ma cosa succede? “Quando tu dai a uno delle cose che magari nemmeno ha desiderato, l’unico effetto potente e di spegnere il desiderio e il desiderio è la macchina della vita“.

In altre parole, la stimolazione continua e non ricercata ha bloccato la curiosità per lasciare spazio solo alla passività. E anche la scuola in tal ottica non aiuta, anche se per l’esatto opposto. Intervenendo alla presentazione del libro “Fiaccole, ma vasi”, a cura del giornalista Alessandro Vinci, il filosofo – che ha anche scritto uno dei saggi – si è lasciato andare ad alcune considerazioni.

La scuola, il senso e l’apatia: le critiche di Umberto Galimberti

Parlando della scuola e del sistema educativo attuale, Galimberti non ha nascosto il suo pessimismo. Il problema più grave al momento resta l’assenza di empatia da parte dei professori che non riescono a coinvolgere i loro studenti. Quest’incapacità genera un distacco con ciò che si studia e tende a fomentare un progressivo e inevitabile disinteresse.

Scuola
L’incapacità emotiva dei professori è un rischio per la scuola – PontileNews.it

Solo un insegnante su dieci, infatti, ha questa grandissima qualità, una stima per nulla soddisfacente: “Si deve evitare di considerare gli studenti come dei semplici contenitori da riempire con nozioni“, ha sottolineato Galimberti. “Solo pochi insegnanti sono in grado di risvegliare l’interesse e l’entusiasmo degli studenti, poiché, come affermava Platone, la mente non si apre se prima non si apre il cuore“.

Bisogna puntare, quindi, sull’aspetto emotivo, ovvero fare in modo che gli studenti sviluppino un’emozione rispetto al proprio comportamento per una consapevolezza maggiore sia della propria persona che di quello che li circonda. Ma come si può risvegliare l’interesse nei ragazzi, se i professori non sono adeguatamente ed emotivamente preparati? La più grande sfida della scuola al momento, quindi, resta saper svolgere un ruolo fondamentale nella creazione di una risonanza emotiva negli studenti.

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