Soffri di apnea notturna? Fai molta attenzione, corri un grave pericolo

L’apnea notturna è una situazione da non sottovalutare dato che mette in pericolo chi ne soffre: tutto sulle possibili conseguenze.

L’apnea notturna rappresenta un problema molto serio e pericoloso per chi ne soffre. Le conseguenze, infatti, possono essere molto gravi andando a mettere in serissima difficoltà il proprio cervello.

Soffri apnea notturna grave pericolo
Grave pericolo per chi soffre di apnea notturna – Pontilenews.it

Chi soffre di apnea notturna, ha sottolineato la scienza nel tempo, effettua un sonno ad onde lente meno profondo. Gli studi hanno riportato che, queste persone, subiscono più danni alla loro sostanza bianca cerebrale. Un danno che, a lungo andare, aumenta sempre di più.

Nello specifico, uno studio recente è andato proprio a verificare l’entità del danno tramite le aree di iperintensità della sostanza bianca presente nel cervello. Questa analisi ha dato il via allo studio pubblicato sulla rivista Neurology condotto dalla Mayo Clinic di Rochester, Minnesota.

Soffrire di apnea notturna causa danni alla sostanza bianca del cervello: le conseguenze

L’analisi condotta, esaminando 140 persone con età media di 72 anni, nei laboratori della struttura di Minnesota ha portato alla luce il legame tra la diminuzione del sonno profondo con l’aumento dell’iperintensità della sostanza bianca. Come riportato dalla CNN, il neurologo presso la Mayo Clinic ha evidenziato di come tale collegamento sia venuto fuori nel momento in cui hanno isolato i casi più gravi di apnea notturna.

Lo studio sui danni dell'apnea notturna
Uno studio rivela i danni possibili dell’apnea notturna – Pontilenews.it

I pazienti esaminati non presentavano segni di demenza o problemi cognitivi. Il 34% ha palesato un’apnea lieve, il 32% una moderata e il 34% una grave. Ma ogni apnea, come raccontato dal neurologo dello studio, porta a cambiamenti che innescano un’infiammazione del corpo e del cervello andando ad attivare anche gli ormoni dello stress.

Dall’esame riguardante l’iperintensità della sostanza bianca è emerso che il cervello di un paziente che aveva una bassa percentuale di sonno profondo palesava un’età di 4,6 anni più vecchia per via della presenza di alcune formazioni anomale della sostanza rispetto a chi aveva un 25% di sonno ad onde lente.

Il danno alla sostanza bianca, di solito, nasce al raggiungimento della mezza età ma alcuni studi hanno rilevato questo problema anche in persone di 45 anni. I cambiamenti di tale sostanza aumentano il pericolo di declino cognitivo e di molte forme di demenza. Dall’altra parte, come sostenuto alla CNN dal neurologo Richard Isaacson, non sempre i danni alla sostanza scaturiscono in un grave declino.

Lo studio realizzato in Minnesota ha mostrato, certamente, una situazione allarmante per chi soffre di apnea notturna. Questo collegamento, però, dovrà essere confermato in altri studi che serviranno per avere piena comprensione, qualora fosse confermato, di questo legame.

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