Investigatore privato, sai quanto guadagna? Frantumata ogni certezza | Insospettabile

Il mestiere dell’investigatore privato è diverso dall’immaginario comune. Sarà sufficiente sapere quanto guadagna per frantumare ogni certezza.

Il mondo degli investigatori privati descritto nei telefilm è ben diverso dalla realtà. Niente retribuzioni da sogno e tanti rischi.

Quanto guadagna un investigatore privato
I guadagni di un investigatore privato, incredibile! – Pontilenews.it

Appostamenti, indagini, fotografie, ricerche, il lavoro dell’investigatore affascina molte persone. Scoprire segreti, entrare in punta dei piedi nelle vite delle persone, correre il rischio di ripercussioni, un mestiere con l’adrenalina a mille e, nell’immaginario collettivo, ben retribuito.

In realtà la paga oraria è inferiore ai sei euro. Lavorare 46 ore alla settimana per una retribuzione che si aggira intorno ai mille euro. E c’è di più. A svelare la verità “Il fatto quotidiano” che ha intervistato un investigatore privato che noi chiameremo Lorenzo (nome di fantasia). Ebbene, la verità è che gli investigatori senza licenza devono lavorare a partita IVA nonostante ci sia un Decreto ministeriale ad impedirlo. Il lavoro è a cottimo – riferisce Lorenzo – “e il coltello dalla parte del manico ce l’hanno sempre certe aziende“.

La verità sui guadagni degli investigatori privati

Le compagnie di assicurazioni sono i principali datori di lavoro degli investigatori privati. Le assunzioni sono, in questo caso, con contratto di lavoro subordinato e i compiti assegnati sono molteplici.

Quanto guadagna un investigatore privato
La verità sui guadagni di un investigatore privato – Pontilenews.it

Qual è il guadagno stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale (con aggiornamenti triennali)? I meno qualificati hanno una retribuzione di 1.081 euro al mese (5,4 euro lordi all’ora con 46 ore di lavoro settimanali). I compiti loro assegnati prevedono la ricostruzione di sinistri, indagini approfondite su casi di truffa.

Salendo con l’inquadramento, la retribuzione può arrivare a 9,4 euro lordi all’ora. Raramente le aziende sono disposte a pagare tale cifra. Nella maggior parte dei casi, riferisce Lorenzo, la paga è di cinque euro all’ora, proprio come nei Contratti Collettivi Nazionali dei servizi fiduciari e di sicurezza (salario minimo che la Cassazione ha dichiarato incostituzionale).

Il contratto, dunque, è vantaggioso per le aziende ma non per i professionisti. CCNL che è stato siglato, sottolineiamo, dalla Federazione italiana degli istituti privati per le investigazioni e dal sindacato Federazione italiana Sindacati Industria Commercio e Artigianato. Un sistema negoziale parallelo non favorevole ai lavoratori. Non è certo la prima volta che emergono dubbi sulla genuinità dell’operazione, come ha affermato Giulio Centamore (ricercatore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna). Lorenzo ribadisce questa  “inconsistenza dei sindacati dei lavoratori” e parla di un “sindacato padronale”.

E le Partite IVA?

Poi c’è la questione degli investigatori privati che lavorano a Partita IVA. Lo stesso Lorenzo per cinque anni ha lavorato in questo modo non avendo la licenza. Il problema è che la Legge non prevede tale possibilità. Di conseguenza gli investigatori senza licenza che lavorano a Partita IVA sono irrintracciabili dalle Autorità.

E secondo Lorenzo sono tanti gli investigatori con Partita IVA che devono, tra l’altro, lavorare di più per guadagnare tanto quanto i colleghi con contratto subordinato. La paga per un incarico corrisponde a circa 70/80 euro e solitamente l’incarico ha una durata di due giorni di lavoro. Significa che lavorando almeno otto ore al giorno per due giorni si avrà una retribuzione inferiore ai 5,4 euro minimi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Bisogna aggiungere, poi, le spese per gli spostamenti e per l’attrezzatura necessaria per svolgere le indagini.

A conti fatti, il lavoro di investigatore privato non è più cosi affascinante.

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