Brutte notizie per i pescatori e per tutti gli appassionati di pesca: è arrivato lo stop in Italia. In una regione durerà addirittura 3 anni.
La pesca è uno dei lavori più antichi della storia, e l’Italia è senza dubbio il leader in questo settore, poiché possiede oltre 8.000 km di costa. Ma quando è nata la pesca? In realtà, questo mestiere fonda le sue radici nel Paleolitico, cioè 40.000 anni fa. Tuttavia, i primissimi metodi creati per ingannare i pesci potrebbero essere nati addirittura nel 200.000 a.C. con i Neanderthal.
Questi ultimi utilizzavano dei cesti per intrappolare i pesci, e forse anche delle primitive reti da pesca. I primi pescherecci a vela, invece, sono stati realizzati soltanto nel 17° secolo, mentre il moderno peschereccio è nato nel 19° secolo.
In Italia arriva lo stop alla pesca
Nella Regione Puglia dal 5 maggio è vietata la pesca dei ricci nel mare pugliese. Questo provvedimento è molto più severo rispetto alle misure previste dal Decreto del ministero. Quest’ultimo stabilisce i metodi di pesca, la quantità di ricci da pescare e le loro dimensioni, che devono essere rispettati da tutti i pescatori e dagli appassionati alla pesca. Inoltre, il Decreto scritto dal governo impone il divieto di pescare i ricci solo nel mese di maggio e di giugno in tutto il territorio italiano.
La regione pugliese, invece, ha imposto il divieto di pesca dei bellissimi e buonissimi ricci di mare addirittura per un periodo lungo 3 anni. Tuttavia, in questo mese di giugno i ricci non devono essere presenti nei ristoranti italiani, poiché anche il Decreto del governo impone il divieto nel mese di giugno. Posso essere assaggiati solo i ricci pescati in precedenza e poi congelati. Un’esperta del settore ha dichiarato che è molto importante rallentare la diminuzione di questa specie marina, poiché con le tecniche di pesca moderne possono essere pescate grandi quantità di ricci.
Quindi, se non si applicasse nessun divieto, i pescatori e gli appassionati porterebbero questa specie all’estinzione. Inoltre, l’aumento di domanda per questi esseri viventi dei mari, è direttamente proporzionale alla loro diminuzione in tutto il Mediterraneo. E non solo: le tecniche di pesca risultano anche dannose per l’ambiente, poiché possono danneggiare la costa e i fondali. In più, bisogna ricordarsi che i delicatissimi ricci di mare vivono solamente 7-8 anni, perciò bisogna concedere loro il tempo di crescere e riprodursi.
Tutte queste preoccupazioni nascono anche dal fatto che la richiesta di ricci sta aumentando, soprattutto nei ristoranti. In commercio si trovano addirittura i ricci senza guscio, e questo aumenta ancora di più il desiderio di acquistarli.