Uno dei pesci più velenosi avvistato in acque italiane, l’allarme degli esperti: “Specie aliene, come difendersi”

Brutta notizia per chi quest’anno ha prenotato le vacanze proprio in quelle zone. Avvistato un pesce velenosissimo: qual è e dove.

Per quanto siamo abituati a considerare il Mar Mediterraneo e gli altri che bagnano le coste italiane come sicuri, anche perché decisamente più piccolo rispetto ad altri e perché è quello che conosciamo meglio, in realtà nasconde anch’esso delle insidie. Un esempio è il temutissimo squalo bianco, presente anche nelle nostre acque e soprattutto nella zona dello stretto di Messina. Oggi, però, parliamo di un altro pesce.

Pesce velenoso nelle acque italiane
Pesce velenoso nelle acque italiane: quale e dove (pontilenews.it)

Bruttissima scoperta quella che è stata fatta al largo delle coste di una delle regioni più amate dai turisti, per quanto riguarda le vacanze estive al mare. La segnalazione arriva direttamente da Ispra, l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale: sono stati avvistati due esemplare di un pesce velenosissimo.

Tremendo avvistamento: è arrivato il pesce scorpione

Ebbene sì, il pesce scorpione Pterois Miles, specie aliena originaria del Mar Rosso, è arrivato anche in Italia. Ne sono stati avvistati due esemplari: il primo a 24 metri, mentre il secondo a circa 12 metri di profondità. La zona in cui sono stati visti è quella della Calabria: il primo è stato avvistato e catturato in località Le Castella, in provincia di Crotone mentre il secondo a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.

Pesce velenoso nelle acque italiane
Pesce velenoso nelle acque italiane: quale e dove (pontilenews.it)

Esteticamente meraviglioso e davvero originale, questo pesce presenta 13 spine sulla pinna dorsale e 3 su quella anale. La puntura di questo pesce inietta una tossina che può produrre tre tipi di reazioni: eritema, ecchimosi o cianosi della zona colpita. Al I stadio, la zona dove si è stati punti si infiamma e può comparire un eritema, mentre al II stadio possono presentarsi anche alcune vesciche.

Al III stadio, però, la puntura può causare necrosi locale con variazione di sensibilità della cute. Più rari gli effetti come febbre, nausea, vomito e crampi addominali, ma possibili così come quelli di ipotensione o ipertensione, ischemia del miocardio o sincope. Rarissimi ma documentati anche i casi di decesso. Quando si viene colpiti dal pesce scorpione, la prima cosa da fare è immergere la zona in cui si è stati punti in acqua calda a circa 45°C, poiché a questa temperatura si disattiva la tossina e si riduce il dolore. In ogni caso, se ci si rende conto di essere stati punti, è sempre bene parlarne con il bagnino o con un medico.

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