Se amate allenarvi e la palestra è il luogo dove meglio scaricate ansie e tensioni, attenti a questi segnali: ve li manda il vostro corpo.
Allenarsi e praticare sport sono consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per tutti, donne e uomini di qualsiasi età. Praticare attività fisica contribuisce infatti alla salute generale del corpo, riducendo il rischio di sovrappeso e di disturbi metabolici come l’ipercolesterolemia o l’ipertensione. Secondo l’OMS, tutti dovremmo praticarne circa 150 minuti a settimana, quantità di tempo che per le donne in menopausa raddoppia e arriva a 300 minuti: ecco però cosa si rischia se si esagera.
Uno dei principali pericoli e difetti di questa società è la sedentarietà: ormai abbiamo tutto a portata di click e, soprattutto chi svolge un lavoro al computer o comunque da ufficio, trascorre tantissime ore del giorno seduto sulla sedia. Questo ha forti impatti sulla salute e, proprio per questo, ci si deve impegnare a muoversi regolarmente e a praticare una qualche attività: attenti però a non esagerare, poiché anche il quel caso viene compromessa la salute.
Troppo allenamento: segnali e conseguenze sul corpo
La sindrome da sovrallenamento, definita nel 1988 da Friedrich Hatfield, powerlifter professionista, è causata da uno squilibrio tra il carico di lavoro e i tempi di recupero. I suoi sintomi sono la tachicardia anche a riposo, l’apatia o al contrario l’irritabilità, l’insonnia oppure la depressione, l’amenorrea femminile cioè l’assenza di ciclo mestruale, l’indolenzimento cronico del corpo e un sistema immunitario poco efficiente.
Le sue conseguenze possono essere anche gravi e vanno da una “semplice” condizione cronica di affaticamento e incapacità da parte del corpo di recuperare le energie a uno squilibrio del rapporto tra testosterone e cortisolo (l’ormone dello stress), con una forte diminuzione del primo a favore del secondo. Le cause sono da ricercare quindi nel troppo allenamento a fronte di poche pause, così come in una dieta sbilanciata: in generale, superare le 7 ore e mezza a settimana è da considerarsi un fattore di rischio per questa sindrome.
Per risolvere questa situazione è importante quindi dedicarsi al recupero e sostituire alcune sessioni di allenamento con vere e proprie sessioni di riposo, tra cui una corretta idratazione, il riposo notturno di almeno 8 ore, ridurre le ore di allenamento in sessioni da massimo 50 minuti e, se serve, farsi aiutare da uno psicologo per ristabilire il giusto mindset.