Le cose da fare e da NON fare mai se ti punge una medusa

Quando si va al mare si potrebbe dover fare i conti con la puntura di una medusa: le cose da fare e non fare in questi casi.

La puntura di una medusa non è altro che una reazione allergica che provoca un’infiammazione, a causa del contatto con questo organismo marino. La medusa, infatti, ha dei tentacoli che rilasciano sostanze urticanti per la pelle umana provocando un’irritazione pruriginosa e dolorosa.

Puntura di medusa: cosa fare
Puntura di medusa: ecco cosa devi fare – Pontilenews.it

Le meduse che vivono nel mare in prossimità della costa italiana sono abbastanza innocue. Raramente possono insorgere delle complicanze severe come reazioni allergiche o shock anafilattico.

La puntura di una medusa può essere un inconveniente molto frequente quando si fa in bagno nell’acqua di mare. Dunque, è meglio conoscere quali sono le cose da fare e da non fare in questa circostanza.

Puntura di una medusa: cose da fare e da non fare in questi casi

La medusa è un animale il cui corpo è composto prevalentemente da acqua. Questo animale usa i tentacoli urticanti come arma di difesa. I tentacoli di una medusa possono raggiungere anche svariati metri.

Puntura di medusa: cosa da non fare
Medusa: cosa fare in caso di puntura – Pontilenews.it

Ad ogni modo, quella che definiamo puntura in realtà è solo una reazione che si verifica in seguito al rilascio di sostanze fortemente irritanti. Dopotutto, la medusa non è dotata di un pungiglione per poter pungere. Ma le sostanze contenute nei tentacoli producono un’ustione chimica di primo o secondo grado.

Si tratta di una sorta di veleno composto da tre proteine, che provoca un forte bruciore nella zona in cui è avvenuto il contatto, che diventa rossa, con la comparsa di piccoli ponfi simili a quelli dell’orticaria.

In questi casi, bisogna allontanarsi con calma dall’acqua evitando di fare i movimenti scomposti che possono peggiorare la situazione. Una volta usciti dall’acqua è opportuno lavare accuratamente la zona colpita con acqua di mare.

Così facendo è possibile diluire le tossine rilasciate nella pelle. È il caso di evitare l’uso di acqua dolce, che potrebbe favorire la rottura delle strutture urticanti, che le meduse utilizzano per difendersi.

Dopo aver pulito la pelle da affilamenti e residui bisogna recarsi subito al pronto soccorso e chiamare un 118 nel caso in cui subentrino ulteriori disturbi come nausea, vomito, mal di testa e vertigini.

Non bisogna strofinare o grattare l’area interessata dall’irritazione. E si sconsiglia anche di affidarsi ai rimedi della nonna (urina, limone, etc.). In questi casi, infatti, è opportuno applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio con una concentrazione al 5%. Nelle settimane successive occorre evitare l’esposizione ai raggi solari che favorisce la comparsa di macchie cutanee scure.

Impostazioni privacy