Gli esperti hanno svelato se braccioli e ciambelle possono salvare i bambini dell’annegamento. Ecco la risposta.
Chi non si ricorda i braccioli e le ciambelle con il proprio personaggio dei cartoni preferito? Ancora oggi i bambini per imparare a stare a galla portano questi dispositivi, realizzati in plastica con una camera d’aria che si gonfia permettendo loro di non andare a fondo. Altre versioni sono i canottini, materassini e tavolette.
Molti genitori li acquistano perché così possono essere sicuri che i loro figli giochino in acqua senza annegare. Li fa stare tranquilli, mentre magari prendono il sole o leggono un libro, buttando un occhio per localizzare il loro bambino. Questo è un atteggiamento sbagliato, poiché il bimbo deve stare comunque accanto a un adulto quando fa il suo bagnetto. Ma veramente braccioli e ciambelle salvano i bambini dall’annegamento?
Braccioli e ciambelle, sono davvero sicuri? Ecco la risposta
Salvagente Italia, l’organizzazione che da anni si occupa di divulgare le manovre di disostruzione pediatrica e neonatale, ha messo in guardia i genitori dagli errori che mettono a rischio la vita dei loro figli. Braccioli e salvagenti sono soltanto giocattoli, dunque non sono strumenti che salvano dall’annegamento.
Per questo motivo i bambini che li usano devono stare sempre accanto ai loro genitori e questi non devono perderli di vista. Non è raro leggere di casi di bambini annegati nonostante l’utilizzo di gonfiabili. Lo raccontano anche diverse testimonianze di mamme che sul web raccontano di storie che gettano i genitori nella preoccupazione, ma che almeno possono mettere in guardia dal non commettere errori fatali.
“Mentre eravamo in piscina a mia figlia le si sono sfilati i braccioli ed è andata a fondo”, racconta una mamma sul sito Salvagente Italia. Essendo, infatti, giocattoli e non strumenti di salvataggio, è molto frequente che i braccioli possono sfilarsi o il bimbo può perdere la presa della ciambella. Pericolosa è anche quella con la mutandina, poiché può cappottarsi, stessa cosa per altri tipi di gonfiabili.
L’unico consiglio per prevenire quelle che possono diventare tragedie, è quello di supervisionare sempre i bambini e fare il bagno insieme e restare dove toccano. Un altro consiglio è quello di iscrivere i bambini a corsi di nuoto per farli socializzare maggiormente all’acqua. Questo approccio aiuta a prevenire gli annegamenti, ma anche a non portarsi fino all’età adulta l’incapacità di nuotare.
Il bambino va aiutato ad avere fiducia verso l’acqua, restando con l’adulto che deve non fargli vivere l’esperienza con terrore. Per questo motivo questi giochi a lungo andare non aiutano vostro figlio a socializzare con l’acqua e a imparare a nuotare da solo, ma possono trasformarsi anche in un rischio per i motivi sopracitati.