Se continui a sopportare un (presunto) amore che ti fa soffrire, farai la fine della ‘rana bollita’ | Cosa vuol dire

Se anche tu continui a sopportare un amore che ti fa soffrire puoi fare la fine della rana bollita: ecco di cosa si tratta.

Sindrome o modo di dire? Ecco cosa significa fare la fine della rana bollita quando si sopporta per troppo tempo un amore, o presunto, che fa soffrire: cosa accade veramente.

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Se continui a sopportare un (presunto) amore che ti fa soffrire-Pontilenews.it

Accettare la fine di un amore, o presunto tale, è una delle cose più complicate al mondo. Per molti versi è paragonabile all’elaborazione del lutto, solo che non muore l’altra persona per cui, a volte, può essere difficile andare avanti ed accettare la fine. Sopportare però per troppo tempo un amore che ti fa solo soffrire può avere delle gravi conseguenze: puoi fare la fine della rana bollita, ecco cosa vuol dire.

Un amore che ti fa solo soffrire può avere delle gravi conseguenza: puoi fare la fine della rana bollita, cosa significa?

Se anche tu vivi una relazione di amore, o che tu credi sia amore, in cui hai dovuto sopportare tante volte l’altro, senza mai trovare corrispondenza, allora potresti finire come la rana bollita. Accettare situazioni scomode per non rompere un equilibrio, presunto, di coppia, non porta a nulla di buono. Mettere da parte te stesso e quello che ti fa stare davvero bene, per il bene altro, ti porta a “sopportare” troppo. Ma per quanto puoi vivere prima di andare oltre il tuo limite? Ecco cosa rivela Noam Chomsky con il suo principio della “rana Bollita”. 

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Farai la fine della ‘rana bollita’ | Cosa vuol dire-Pontilenews.it

Questa è la teoria dello scienziato cognitivista: “Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.

Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50°, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone”.

Molte persone sono portare ad accettare e sopportare, ma bisogna reagire e mai attraverso la rabbia. Una soluzione è data dal pensiero critico che permette di escogitare una soluzione. Il principio della rana bollita pertanto può essere una metafora di vita, un modo per mettersi in guardi nel non accettare troppo.

Non arrivare al punto in cui non si è più in grado di poter cambiare quello che ci fa male, come un amore finito, è fondamentale. Accettare fino a scomparire e provare insoddisfazione e dolore ci porta un po’ a morire man mano dentro, senza che ce ne accorgiamo. Come uscirne? Coltivando le proprie passioni, amando se stessi e trovando dentro di noi l’accettazione.

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