A modellare il nostro corpo attuale sono state esigenze specifiche degli animali che ci hanno anticipato. Ecco la nascita di spalle e gomiti
Ogni nostra parte del corpo ci sembra scontata, naturale, indispensabile: in realtà, però, non siamo sempre stati così e, nella storia, anche il corpo dell’uomo e dei suoi predecessori ha subito importanti modifiche. Parlando di spalle e gomiti, per esempio, oggi finalmente conosciamo il processo che ha portato alla loro creazione: ecco la vicenda incredibile.
Ogni essere umano possiede due spalle, capaci di ruotare e due gomiti, in grado di estendersi e quindi raggiungere scaffali alti o effettuare lanci e prese al volo. A porsi la domanda sul come e perché queste due articolazioni si siano sviluppate è stato un gruppo di ricercatori del Dartmouth: ecco qual è il risultato del loro studio.
Spalle e gomiti, nati per un’esigenza specifica
Il gruppo di ricercatori ha preso in analisi i nostri antenati primati, cercando di comprendere come la loro vita abbia portato alla necessità di sviluppare, nelle specie successive, i gomiti e le spalle. Quando questi animali hanno iniziato a vivere fuori dalle foreste, si sono trovati improvvisamente catapultati in un mare di bisogni e di necessità che prima non conoscevano, tra cui la raccolta del cibo e l’uso di strumenti per la caccia e per la difesa. Utilizzando software di analisi statistica, i ricercatori hanno confrontato il comportamento di alcune scimmie e di alcuni scimpanzè: ecco cos’è emerso.
Studiando in particolar modo la risalita e la discesa dagli alberi, i ricercatori hanno notato che gli scimpanzé estendevano le braccia sopra la testa, così da aggrapparsi ai rami ed usarli come freni. In particolar modo, l’angolo delle spalle, durante la discesa, era di 14° in più rispetto alla salita: scendere è sempre stato più difficile, per qualsiasi animale ed il motivo è da ricercare sia nel dover resistere alla forza di gravità che nella necessità di decelerazione.
Le spalle e i gomiti, quindi, si sono sviluppate proprio per permettere ai primati e quindi all’uomo di arrampicarsi e di scendere dagli alberi con agilità e flessibilità, proteggendosi quindi dai predatori e dai pericoli. “Ci siamo modificati nel tempo ma i tratti distintivi della nostra ascendenza scimmiesca rimangono nei nostri scheletri moderni” aggiungono gli scienziati, sottolineando quindi come ogni aspetto del nostro scheletro e del nostro modo di muoverci, in realtà, nasca dalla risposta evoluzionistica a necessità dei primati, nostri antenati.
