Contratto a chiamata, cos’è e come funziona davvero: non tutti lo sanno

Il numero di persone a cui viene proposto un contratto a chiamata è purtroppo sempre più numeroso. Sarebbe bene sapere in cosa consiste per sentirsi tutelati.

Trovare un lavoro stabile è ormai sempre più difficile, cosa che non può che generare angoscia in tutti, a maggior ragione per chi ha una famiglia da mantenere e non sa bene come andare avanti. Pensare di ottenere un rapporto a tempo indeterminato sembra essere quasi un’utopia, anche per chi lavora da tempo per un’azienda e meriterebbe quindi un premio tangibile in questo modo, ma a volte le imprese non possono agire diversamente. La situazione di incertezza riguarda un po’ tutti i settori, proprio per questo diventa quasi impossibile riuscire ad avere garanzie senza limiti di tempo.

contratto a chiamata come funziona
Il contratto di lavoro a chiamata è sempre più diffuso – Foto | Pontilenews.it

Non va molto meglio nemmeno con i legami a tempo determinato, anche questi sempre piuttosto rari, o comunque con durata decisamente limitata. Non resta quindi in molti casi che accontentarsi di due strade alternative tutt’altro che incoraggianti: gli stage, adatti però solo ai giovani e spesso senza alcun compenso, e il contratto a chiamata.

Contratto a chiamata: a volte è una necessità

Pensare di rifiutare un’offerta di lavoro al momento è quasi improponibile, in virtù del momento difficile che stiamo vivendo. A maggior ragione se si è disoccupati e non si hanno prospettive certe. Puntare su qualcosa che garantisca dignità alla persona è certamente importante. Ma a volte può diventare inevitabile fare di necessità virtù e accettare anche una proposta che apparentemente non ci sembrerebbe così vantaggiosa. Come quella prevista dal contratto a chiamata.

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Si devono verificare tutte le condizioni in un contratto di lavoro – Foto | Pontilenews.it

Forme come queste sono ormai sempre più diffuse, proprio per questo è bene che ognuno ne conosca i termini in modo tale da garantirsi le tutele necessarie. Quando si ha un contratto a chiamata, il lavoratore è chiamato a presentarsi sul posto quando viene richiesto. Se la garanzia di disponibilità è prevista nell’accordo, viene garantita una disponibilità continua, cosa che prevede anche un beneficio sul piano economico. L’indennità in questo caso è pari al 20% della retribuzione stabilita. Se questa invece non fosse stata prevista, spetta al soggetto decidere se accettare ogni volta che viene chiamato dal datore di lavoro.

Non sono previste particolari differenze a livello retributivo rispetto a chi ha un contratto fisso, ma con una paga che viene conteggiata sulla base delle ore lavorate e non fissa. Il monte ore servirà comunque a stabilire il TFR, la tredicesima e la quattordicesima, che spettano come per ogni lavoratore dipendente.

Quando è possibile proporlo

Ci devono essere però opportuni requisiti per proporre a un lavoratore un contratto a chiamata, è bene esserne informati per evitare abusi di ogni tipo. Innanzitutto è stato stabilito un limite: non si può andare oltre i 400 giorni nell’arco di tre anni. Cosa che non è però valida per alcuni settori, dove prestare servizio in maniera saltuaria può essere normale, come il turismo, lo spettacolo e il commercio.

Contratto a chiamata, cos'è e come funziona
Come funziona nel dettaglio il contratto a chiamata? – Pontilenews.it

Le regole da rispettare sono le stesse previste per ogni contratto nazionale previsto per categoria; se queste non ci fossero, è necessario attenersi alle disposizioni indicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il dipendente non può inoltre avere un’età tra i 25 e i 55 anni, ma può essere un pensionato. E’ possibile non perdere l’indennità di disoccupazione anche se si ha un contratto a chiamata. Ma il reddito derivante dal rapporto instaurato con questa tipologia contrattuale, non deve superare gli 8 mila euro annui, altrimenti il diritto decade.

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