Assegno Unico addio nel 2024: ecco chi lo perde e come fare ad evitare la stangata

L’Assegno Unico rappresenta uno dei sussidi più importanti in Italia ma in alcuni casi si rischia di perdere il diritto a riceverlo

Tra le agevolazioni corrisposte agli italiani che rivestono maggiore importanza troviamo certamente l’Assegno Unico. Si tratta di un’erogazione mensile destinata al sostegno dei figli a carico che, nel caso di concepimento, parte dal sesto mese di gravidanza e fino al compimento del 21esimo anno di età. Nel caso di figli con invalidità o disabilità non sono invece previsti limiti anagrafici.

Quando il sussidio rivolto ai figli può essere interrotto
Assegno unico, quando si rischia di perderlo (pontilenews.it)

Questa somma di denaro ha consentito e continua a permettere a molte famiglie di provvedere alle spese per la crescita dei propri figli e per prendersi cura di loro. Vi sono però alcuni casi nei quali si potrebbe rischiare di perdere l’agevolazione ed occorre conoscerli.

Assegno Unico, in quale caso si rischia di perderlo? Attenzione a questa specifica condizione

Come abbiamo detto l’assegno unico spetta a tutti i figli, anche dopo che sono diventati maggiorenni, fino all’età di 21 anni. Ma devono rientrare in specifiche casistiche perché esso possa continuare ad essere erogato. La normativa infatti prevede, nel caso del raggiungimento della maggiore età, che il sussidio continui ad arrivare se i figli sono disoccupati oppure se iscritti all’Università o ad un corso di formazione scolastica o professionale.

Limite di reddito da non superare per non perdere l'assegno unico
Assegno unico, attenzione al reddito dei figli maggiorenni (pontilenews.it / fonte ansa)

Ma anche qualora il figlio dovesse trovarsi un lavoretto, ad esempio un’occupazione con contratto a chiamata da svolgere per alcune ore alla settimana in parallelo al percorso di studi universitario, l’Assegno unico continuerà ad arrivare. Questo a patto che il suo reddito non vada a superare una determinata soglia ovvero l’importo di 8.000 euro l’anno.

Pertanto non vi è alcun limite alla possibilità di lavorare, pur rimanendo al di sotto di questa soglia reddituale. Il sussidio continuerà ad essere inviato mensilmente fornendo un sostegno concreto alle spese per la formazione e l’istruzione, anche a 18 anni compiuti.

Qualora invece venga superata la soglia, bisognerà darne comunicazione all’Inps specificando che le condizioni per il reddito sono variate e a quel punto l’Istituto si occuperà di sospendere il beneficio.

La soglia di reddito è piuttosto alta per una precisa ragione: anche il figlio maggiorenne stesso ha la possibilità di richiedere l’Assegno Unico all’Inps, questo perché si punta anche ad incentivare i giovani ad ottenere quanto prima l’indipendenza ed in questo modo riceverebbero un sostegno extra per provvedere alle spese.

 

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