A volte si dice che basti uno sguardo per capire se con una persona durerà per sempre. Ma è davvero così? Cosa dice la scienza
La prima impressione è quella che conta davvero? Quando andiamo a un primo appuntamento, a un primo colloquio di lavoro, al primo giorno di lavoro, cerchiamo sempre di apparire al meglio. Questo perché pensiamo che la prima impressione faccia molto. E che dire delle donne appena conoscono un potenziale partner?
Ebbene, sembra che alle donne basti un’occhiata per capire l’uomo che ha di fronte. Con uno sguardo possono capire se è da sposare, se gli piacciono i bambini o se invece sarà solo un’avventura. Secondo alcuni scienziati dell’università della California a Santa Barbara, l’attrazione può essere determinata da fattori diversi.
Se una donna, per esempio, cerca una relazione duratura sarà maggiormente attratta da qualcuno che possa aiutarla ad accudire i figli e, quindi, da uomini che abbiano un interesse per i bambini. E lo capisce guardando semplicemente l’uomo in faccia. Ed è la scienza, con uno studio, a dimostrarlo.
Alle donne basta uno sguardo: ecco cosa dice lo studio
Il biologo Dario Maestripieri, che ha guidato lo studio, ha analizzato il livello di testosterone in 39 volontari maschi tra i 18 e i 33 anni, valutando in seguito il loro grado di interesse verso i bambini con una serie di test. Dopo aver raccolto tutte queste informazioni, gli scienziati hanno mostrato le foto degli uomini a 29 donne chiedendo loro di indicare chi avrebbero scelto per una semplice avventura, chi per una relazione duratura e di individuare quelli a cui piacevano di più i bambini.
Gli uomini dai tratti più virili sono stati considerati potenzialmente ottimi partner con cui però instaurare una breve relazione. Ma, sorprendentemente, nella maggior parte dei casi le donne sono anche riuscite a capire quali erano gli uomini più interessati ai bimbi soltanto con uno sguardo al loro volto.
Nonostante non sia stato dimostrato alcun legame tra i livelli di testosterone e l’interesse per i bambini, gli uomini con la faccia allegra e meno virile erano anche quelli a cui piacevano di più i bambini. Ed erano quelli che le volontarie avrebbero scelto per una relazione più duratura.
Insomma vogliamo chiamarlo intuito femminile? Sesto senso? Ebbene, no. Secondo Maestripieri non si tratterebbe di una specie di sesto senso, ma di un’abilità che le donne hanno sviluppato nel tempo. In pratica hanno sviluppato la capacità di usare ogni informazione, anche la più piccola, per prendere delle decisioni sull’accoppiamento e le relazioni sentimentali.