La Ferrari che volava sull’acqua | In vendita, un pezzo unico dal valore stratosferico

Ferrari, un nome che evoca velocità, potenza, lusso. Se la prima immagine che vi viene in mente, dopo averne udito il nome, è un’automobile rossa fuoco, questa storia vi farà cambiare idea. Dietro il successo di Enzo Ferrari ci furono duro lavoro ed una contessa.

Enzo Ferrari nasce a Modena nel 1898. Da bambino non brilla a scuola, il suo sogno è di diventare pilota automobilistico. Tra il 1915 ed il 1916, quando Enzo è ancora giovane, perde sia il padre, Alfredo, che il fratello Alfredo Junior, detto Dino. Dopo aver combattuto contro una pleurite, cerca lavoro, e nel 1918 prova ad entrare in FIAT, ma viene, gentilmente, rifiutato. Lavora prima nella carrozzeria Giovannoni ed approda poi all’impresa meccanica milanese CMN dove inizia come assistente al collaudo. Nel 1920 comincia a correre con l’Alfa Romeo.

Ferrari, il Cavallino Rampante non solo sulle potenti autovetture
Il cavallo animale simbolo di potenza e libertà, nella storica posizione rampante, dapprima stemma dell’aviatore Francesco Baracca scelto poi da Enzo Ferrari per rappresentare le Scuderie Ferrari. – Foto da Pixabay di Patou Ricard

Nel 1923 vince la prima edizione del Gran Premio del Circuito Savio e la leggenda narra che sia proprio in questa occasione che Ferrari incontrò la contessa Paolina de Biancoli, madre di Francesco Baracca.

Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana ed il Cavallino Rampante passato ad Enzo Ferrari

Francesco Baracca è un eroe italiano della prima guerra mondiale. Viene considerato il principale “asso dell’aviazione” italiana e gli sono attribuiti ben 34 abbattimenti di aerei nemici, nessun aviatore dell’Aeronautica Italiana ha mai superato questo numero. Francesco Baracca viene insignito dapprima con due medaglie d’argento al valore militare ed infine con una medaglia d’oro al valore militare. Nasce nel 1888 a Lugo, il padre Enrico è proprietario terriero e la madre è la contessa Paolina de Biancoli. Sceglie la carriera militare ma rimane affascinato da un’esercitazione aerea e decide di passare all’aviazione.

Il Cavallino Rampante di Enzo Ferrari, ereditato dall'aviatore ed il successo dell'ideoplano
Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana insignito della medaglia d’oro al valore militare, posa accanto allo SPAD con il suo stemma familiare, il Cavallino Rampante – Foto da Facebook Museo Francesco Baracca

Lo stemma personale dell’aviatore lughese, è proprio il cavallino rampante e sceglie di portarlo con sé in guerra, su una tela sul fianco del suo SPAD S.VII. Francesco Baracca muore giovane, nel giugno del 1918, in missione, il suo SPAD viene abbattuto.

Enzo Ferrari ed il successo grazie al porta fortuna di Francesco Baracca

Sarebbe stato proprio Enzo Ferrari a raccontare che, in occasione del Gran Premio del Circuito Savio, la contessa Paolina de Biancoli, madre dell’eroe Francesco Baracca, lo avrebbe avvicinato con lo stemma del figlio dicendogli: ”Metta sulle macchine il cavallino rampante di mio figlio. Le porterà fortuna”. Ed è così che, a partire dal 1932, il simbolo del Cavallino Rampante comincia ad apparire sulle vetture della Scuderia Ferrari.

Non è stato facile per Enzo Ferrari dare vita a quell’impero che noi conosciamo oggi. Ci sono voluti duro lavoro, sacrificio, lungimiranza, costanza e l’eredità di un simbolo importante, che ha fatto la storia dell’Italia.

Enzo Ferrari e il progetto dell'idrovolante da record
Enzo Ferrari, giovane e sorridente, alla guida di un’automobile – Foto da Facebook

La lungimiranza di Enzo Ferrari non lo ha solo portato a creare le potenti ed uniche vetture che conosciamo della Scuderia Ferrari. Nel 1952 Ferrari collabora ad un progetto innovativo e leggendario, quello dell’Arno XI.

Il Timossi Ferrari Arno, il motoscafo di Achille Castoldi ed il record mondiale assoluto

Achille Castoldi, ingegnere e campione di motonautica, ottiene il successo nel 1946 collaborando con Alfa Romeo. La collaborazione termina qualche anno dopo e Castoldi sceglie di abbandonare le corse su circuito per dedicarsi ai record di velocità. Decide quindi di commissionare ai Cantieri Timossi l’idroplano ARNO XI. Castoldi è testardo ed ambizioso e per battere il record mondiale, chiede ad Enzo Ferrari di partecipare alla realizzazione dell’idroplano. Ferrari con entusiasmo inizia a lavorare al progetto e per l’Arno XI viene scelto il motore V12 (lo stesso della Ferrari 375 F1) da 4.5 litri e 600cv. L’idroplano è a 3 punti in legno duro ed il rivestimento in impiallacciatura di mogano, ed ovviamente, la parte superiore, dipinta in Rosso Ferrari.

L'idroplano Ferrari ARNO XI la storia di un mezzo da record
Timoss-Ferrari ARNO XI, l’idroplano del record mondiale del 1953 progettato per il campione di motonautica Achille Castoldi – Foto da Facebook AutoGen

Il 15 ottobre del 1953 Achille Castoldi e l’Arno XI di Enzo Ferrari e dei Cantieri Timossi entra nella storia, raggiungendo la velocità di 242 km/h ed un record mondiale ancora oggi imbattuto, in quanto la categoria, purtroppo, non esiste più. Nel 2012 Ferrari Arno XI è stato battuto all’asta da RM Sotheby’s per 868.000 euro e a quanto pare meno di due anni fa, rimesso in vendita su James Edition, il portale della compravendita di lusso, ad oltre 10 milioni di euro.

Il motoscafo Ferrari-Timossi che "volava" sull'acqua, la vendita da capogiro
L’idrovolante Timossi-Ferrari Arno XI in corsa. Foto da Facebook di Ferrari Club Passione Rossa

Questa storia, ci ricorda di come, l’uomo, con ingegno, volontà e collaborazione, possa fare cose grandi e meravigliose. Da Enzo Ferrari che crea un impero a Francesco Baracca eroe di guerra, fino ad arrivare al record di Achille Castoldi con l’idroplano che “volava” sull’acqua, quasi ad omaggiare il defunto aviatore, il cui Cavallino Rampante, stemma familiare, sembra aver donato ai suoi “eredi” un successo senza precedenti.

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