007 racconta le sue armi segrete | Una storia leggendaria

Tre numeri per un mito. Tutti conoscono la spia che si cela dietro quel numero. E tutti sanno che tutto quello che indossa, possiede o usa può essere un’arma.

Chissà se Ian Fleming aveva avuto il sentore che il personaggio da lui creato sarebbe diventato un eroe senza tempo, un’icona di classe, a volte osannato, altre sbeffeggiato se non addirittura stigmatizzato. Ma come si dice, bene o male, purché se ne parli.

007
La saga dell’agente più famoso è iniziata nel 1953 (Instagram)

E su James Bond, l’agente al servizio di Sua Maestà Britannica sono state scritte pagine su pagine, esaminando le caratteristiche di un personaggio che è assurto alle dimensioni del mito. Pare che esista addirittura una data di nascita per l’eroe britannico, sarebbe nato l’11.11.20, per avere l’età perfetta per un agente segreto all’epoca del primo romanzo di Fleming, il 1953.

Fenomenologia di 007

Ma da tempo ormai, Bond è uscito dai rigidi limiti della verosimiglianza, della realtà possibile descritta nei romanzi per diventare un personaggio autonomo, un essere intorno al quale si costruisce una realtà e non il contrario.

Chi va al cinema per assistere alla sua ennesima avventura, sa perfettamente che quella che sta guardando non è la vita di un reale agente segreto, quelli veri sono esseri grigi, che devono nascondersi in bella vista, vivere vite normali per compiere imprese straordinarie. Bond di normale ha nulla e i suoi fan così lo vogliono. Elegante, ironico, a suo agio ovunque, addentro nelle culture del mondo, in giro in barca e su auto lussuose che guida con la perizia di un pilota, e che cambia così come cambia le sua perfette camicie confezionate su misura e con su le cifre, ça va sans dire “JB”.

Sean Connery
Il primo e per molti l’unico James Bond, Sean Connery (Instagram)

Difficile che le vere e più scaltre spie della Stasi indossassero camicie cifrate, bevessero vesper martini e andassero in giro facendo saltare in aria automobili di gran lusso, ma certo il loro lavoro ha portato risultati tanto quanto quello del nostro charmant eroe.

Tutto concorre a costruire il suo fascino, per questo la scelta dell’attore che lo porterà sullo schermo ogni volta è complessa, studiata. Non tutti possono incarnare il “tipo”. Ci vuole un certo savoir faire, una disinvoltura ed un carisma che non tutti hanno. La fisicità è importante, ma non basta.

E ora che Daniel Craig ha smesso i panni di 007, la caccia è di nuovo aperta.

I gadget di Bond

La dotazione tecnica del nostro eroe suscita sempre tanta curiosità nei suoi fan. Tutti si interrogano sulle “diavolerie” che Q, l’ingegnere a capo della sezione omonima, gli fornirà come corredo alla missione. Il povero Q sa che di quei preziosi aggeggi, pochi torneranno indietro e soprattutto lo faranno in pezzi. La sua battuta più famosa, infatti, è “La prego di riconsegnare intatto l’equipaggiamento al termine della missione”, ma è ben consapevole che il più delle volte non sarà così.

C’è anche qualcuno che si è preso la briga di stilare una classifica dei marchingegni più singolari usati da 007. Curiosi di conoscerla? Eccone alcuni.

Cominciamo dal primo film della serie Licenza di uccidere. Sean Connery è stato adeguatamente corredato per i suoi viaggi di un dentifricio che non serve però per sfoderare il suo migliore sorriso, ma per far saltare in aria ciò che si frappone tra l’agente dell’MI6 e il raggiungimento del suo obiettivo. La marca del dentifricio? “Dentonite”, per un sorriso esplosivo, umorismo inglese…

E per continuare in tema esplosivi, molti ricordano la Parker esplosiva di Bond-Pierce Brosnan in Goldeneye. Una penna con chiusura a scatto che nasconde una granata di classe IV. Tre click per armarla e tre per disarmarla. Semplice no? Attenzione a non perdere il conto, esplode dopo quattro secondi.

Lotus
La Lotus subacquea di Bond (Instagram)

Parliamo di auto. In genere le auto di Jimmy fanno una fine ingloriosa, ma sono molto interessanti. Tralasciando per un attimo le iconiche Aston Martin, ricordiamo un esemplare usato da Bond-Roger Moore in La spia che mi amava. Si tratta di una Lotus Esprit S1. Assolutamente innovativa e futuristica nell’assetto e nell’aspetto, ha avuto la preziosa caratteristica di essere subacquea.

Omega
Uno degli orologi di 007, l’omega Seamaster (Instagram)

Menzione speciale meritano i vari orologi che hanno avuto il privilegio di circondare il polso dell’agente doppio zero, tutti di grande pregio e di brand di lusso. Ne ha indossati molti tipi e di molte marche, da Omega a Rolex, una forma di pubblicità, certo e neanche tanto occulta. I suoi modelli oltre ad avere datario e cronografo, nascondevano anche raggi laser, strumenti per comunicazione a distanza nonché congegni in grado di bloccare tutti i dispositivi elettromagnetici all’interno del loro raggio d’azione. E voi, quale preferite?

Impostazioni privacy