Il Natale dovrebbe rimanere salvo, a preoccupare è soprattutto il mese di gennaio. Difficile ipotizzare come reagirà la popolazione
Era uno spettro che, già settimane fa, qualcuno aveva evocato. Uno spettro che adesso, però, sembra materializzarsi in tutta la sua portata. Del resto, la crisi energetica e la crisi economica che colpiscono il mondo sono di quelle epocali. E, allora, non resta che prepararsi.
Il mondo veniva già da mesi difficilissimi, con la pandemia da Covid-19. Quei mesi di restrizioni, ancor prima di lockdown, avevano già fiaccato non solo la salute di tutti noi. Ma anche l’economia. Successivamente, è subentrata la crisi energetica. L’abbiamo vista con la carenza dei chip, che ha messo in ginocchio colossi dell’automotive. E poi con i rincari sulla benzina.
Il 24 febbraio scorso, poi, la Russia di Vladimir Putin ha deciso di invadere l’Ucraina, riportando la guerra in Europa. L’Occidente ha risposto con dure sanzioni economiche nei confronti della Russia che, però, si sono ritorte contro. E, allora, ecco il drammatico caro bollette, con imprese e privati cittadini impossibilitati a pagare.
Questa situazione aveva fatto sollevare a più di qualcuno il dubbio che l’inverno che abbiamo appena iniziato a vivere potesse essere molto difficile. Che si dovessero, addirittura, razionare i consumi di luce e gas, come sappiamo fondamentali per difendersi, soprattutto a determinate latitudini, dalle temperature assai rigide.
Poi arrivò il momento delle smentite, per rassicurare l’opinione pubblica mondiale. Ma adesso, purtroppo, quella drammatica profezia sembra prendere forma in maniera molto sinistra.
Un inverno senza corrente elettrica?
Il Natale dovrebbe rimanere salvo, a preoccupare è soprattutto il mese di gennaio, quando si fa sempre più concreta la possibilità che si debba razionare l’energia elettrica, a causa delle difficoltà nell’approvvigionamento energetico. Non si escludono, allora, blackout anche di un paio d’ore. Che, al di là della difficoltà, nel mantenere le temperature a livello accettabile, comporterebbero gravi danni alla vita sociale ed economica.
Solo per fare un esempio, nel caso di sospensioni al mattino le scuole rimarranno chiuse. Ed è facile immaginare alle drammatiche difficoltà che dovrebbero affrontare, solo per menzionare altri due ambiti fondamentali, gli ospedali e i supermercati da cui i cittadini acquistano gli alimenti.
“Niente panico”. Con queste parole ha annunciato la possibilità il presidente francese Emmanuel Macron. La Francia, quindi, si prepara a un mese di gennaio che potrebbe assumere contorni drammatici. Al momento, la popolazione sembra credere alle rassicurazioni del Governo: “Ci prepariamo” ha aggiunto Macron. Ma è impossibile, al momento, ipotizzare cosa potrebbe accadere nel caso in cui l’eventualità paventata dovesse diventare realtà.