Un “Versace” fatto per uccidere | Il killer sceglie il glamour

Versace: quando la moda non è solo moda. Avreste mai immaginato che un oggetto del genere potesse avere quel brand? Eccolo, e fa quasi paura…

Versace: da anni il simbolo della cultura italiana nel mondo, almeno in fatto di moda. Il loro stile un po’ kitch e pieno di colori e fantasie, è diventato riconoscibilissimo nel mondo e ancora oggi, Versace è il brand più amato da chi vuole portare addosso un piccolo pezzo di cultura italiana.

Versace e la sua inconfondibile Medusa
Versace e la sua inconfondibile Medusa
Fonte: instagram

L’utilizzo di materiali pregiati e di fantasie cosi spregiudicate e colorate hanno fatto di Versace uno dei brand più amati al mondo.

Versace:  storia di un grande brand

La storia di Versace inizia in un piccolo paesino della Calabria, dove il piccolo Gianni vive già circondato da stoffe e tessuti nella sartoria della sua mamma. Gianni Versace ama le stoffe e ama creare, dando sfogo a tutta la sua creatività. Appena maggiorenne si trasferisce a Milano, già con le idee chiarissime sul suo futuro.

Qui fonda la Gianni Versace Srl, che negli anni porterà una vera e propria rivoluzione nella moda italiana. Lo stile di Gianni è decisamente fuori dagli schemi, rispetto allo stile a cui la moda italiana era allora abituata. La sua collezione più chiacchierata, presentata nei primi anni 80, fece venire una sincope ad un bel po’ di persone. 

Una collezione tutta dedicata al bondage: corpetti, completi in latex e frustini la facevano da padrone, dominando (in senso figurato ma forse anche letterale) le passerelle.

Fuori dagli schemi

Il suo atteggiamento out of the box ha fatto il reale successo di Gianni Versace e del suo brand. Gianni era davvero una personalità eccentrica e fuori dal comune, non solo nella moda, ma anche nella sua vita privata. E proprio questo suo fascino e questo suo carattere lo hanno spinto verso la fine prematura della sua vita.

Gianni Versace fu assassinato nella sua villa di Miami Beach nell’estate del 1997. Ad ucciderlo fu Andrew Cunanan, un mitomane poi rivelatosi un killer seriale. Niente fu lo stesso dopo la morte di Gianni.

La pistola Versace

Oggi, alla guida artistica del brand c’è sua sorella Donatella Versace. 
Donatella è riuscita a mantenere nel brand tutta l’anima irriverente e fuori dagli schemi del fratello. Cosi tanto fuori dagli schemi da riuscire a brandizzare un oggetto entrato tristemente nella storia di famiglia.

Versace: ecco la pistola del brand
La super sobria calibro 50 made by Versace
Fonte: Instagram

Una pistola, una di quelle pure abbastanza pericolose. Un’automatica calibro 50, con dettagli dorati e il logo del brand in bellavista. Una scelta strana, visto il destino che è toccato proprio a Gianni. Ma davanti al marketing, tutto si può fare.

Impostazioni privacy