James Bond e le sue barche | L’agente con licenza “nautica”

Quanto amiamo James Bond? Tantissimo, l’uomo che è a suo agio in ogni situazione e che molto prima di McGyver è stato in grado di far funzionare qualsiasi cosa e pilotarne altrettante.

Che siano auto, moto, aerei, veicoli futuristici e futuribili, il nostro 007 è in grado di guidare qualsiasi cosa, oltre ad avere una “licence to kill”, il nostro Jimmy ha anche una “driving licence” ad ampio spettro, per così dire.

James Bond
007, l’agente con licenza nautica (screenshot tv)

Certo, non sempre tali veicoli hanno una sorte felice, in genere periscono nell’esercizio delle loro funzioni, salvaguardando la vita della spia più famosa del mondo.

L’era Sean Connery

Molti sono i natanti che, a vario titolo e con alterne fortune sono apparsi nei film della saga di 007.

Sean Connery
Sean Connery in una sequenza di Dalla Russia con amore (Instagram)

Tra i primi film in cui compare una barca degna di essere citata è Dalla Russia con amore in cui il James Bond per eccellenza, l’indimenticabile Sean Connery, sfugge ad un inseguimento che, come da tradizione, termina con botto ed incendio finale. Il motoscafo in questione è un Fairey Huntress 23, costruito dalla Fairey Marine, società fondata negli anni Quaranta da Sir Richard Fairey. In principio produceva barche a vela, salvo poi convertirsi, negli anni Sessanta, a quelle a motore.

Ritroviamo James/Sean al timone in Thunderball. Il privilegiato natante è un Buehler Turbocraft di 19 piedi. La pubblicità che il film diede al turbocraft fu enorme, tanto che la casa produttrice decise di cambiargli il nome proprio in “Thunderball”.

Menzione particolare si deve al panfilo comparso nell’ultimo film in cui Connery ha interpretato la spia al servizio di Sua Maestà, l’apocrifo Mai dire mai. Si tratta del “Kingdom 5KR”, una “barchetta” di 86 metri costruita nei cantieri Benetti di Viareggio e varata nel 1979.

Vi dice poco? Forse perché nel corso degli anni ha cambiato nome e proprietario. Il committente all’epoca era quell’Adnan Khashoggi famoso, tra le altre cose, per aver avuto una liaison con la nostra Lory del Santo, a cui fece recapitare, dopo una notte di passione, un favoloso diamante. Allora lo yacht si chiamava ancora “Nabila”. Il panfilo è stato citato anche in una canzone dei Queen. Posseduto per un breve periodo anche da Donald Trump, che gli aveva cambiato il nome in “Trump Princess”, negli anni Novanta è stato acquistato dall’emiro saudita Al-Walid bin Talal che lo ha sottoposto ad un restauro radicale.

L’era Roger Moore

Roger Moore inaugura il suo rapporto con i natanti nella pellicola Vivi e lascia morire. L’inseguimento clou con barca protagonista non ha luogo in mare, bensì su di un fiume in Louisiana. Roger/James sfugge all’inseguimento di un solerte sceriffo guidando un Glastron GT-150, equipaggiato Evinrude, facendo un numero dei suoi.

Ritroviamo un Glastron anche in un episodio successivo della saga, il fantascientifico Moonraker. Qui Moore sfugge alle grinfie, anzi alle fauci di “Squalo” (ricordate il bestione con la dentiera d’acciaio?) su di un Glastron Carlson CV23HT color argento. Il natante era un vero e proprio gioiello costruito in soli trecento esemplari e destinato ad una clientela molto selezionata.

Glastron, fondata in Texas nel 1956, è stata una delle prime case produttrici ad aver usato la fibra di vetro per la costruzione di imbarcazioni.

L’era Pierce Brosnan

Pierce Brosnan è stato tra i più apprezzati interpreti della spia con licenza di uccidere. Uno dei suoi film più famosi si apre con una lunghissima scena di inseguimento in acqua. Il film in questione è Il mondo non basta. Antagonista di Brosnan/Bond è un’affascinante quanto crudele Sophie Marceau (ex Tempo delle mele) nei panni di Elektra King. L’inseguimento ad alta tensione avviene lungo il Tamigi.

Bond è al timone di un Q Boat, mentre gli inseguitori erano a bordo di un Sunseeker Superhawk 34. La Q Boat è alimentata da un motore V8 da 300 CV che spinge il jet drive. Quello che molti non sanno è che i due getti sul retro dell’imbarcazione avevano una funzione meramente scenografica, senza alcuna utilità per la propulsione del mezzo.

Di recente è andata all’asta da Christie’s per i sessant’anni di James Bond. Attenzione però, si tratta di un puro oggetto da collezione, in quanto non è mai stata immatricolata ed è sprovvista del certificato Boat Safety Scheme.

L’era Daniel Craig

Ed eccoci giunti all’ultimo Bond (per ora), Daniel Craig. L’uomo con l’espressione di ghiaccio (i detrattori dicono sia anche l’unica) ha avuto nel corso delle sue avventure nell’ MI6 diverse esperienze con natanti di vario genere.

In Casino royale Bond/Craig girella per Venezia lungo il Canal Grande a bordo di uno Spirit di 54 piedi. Decisamente elegante e raffinato, ha il ponte in teak e le finiture in mogano. Acquistata da un ignoto irlandese dopo le riprese, è stato poi rivenduto. Il suo valore si aggira intorno al milione di dollari.

Da molti giudicato uno dei migliori film della saga, grazie anche ad interpreti sublimi nei ruoli di comprimari, una straordinaria Judi Dench nel ruolo di M e un sublime Javier Bardem in quello del “cattivissimo” Raoul Silva, Skyfall ospita anche un veliero di enorme pregio. Si tratta di uno yacht di 56 metri in acciaio uscito dai cantieri di Bodrum, in Turchia. Il veliero è dotato anche di motori ed è riccamente arredato e rifinito. Al suo interno trova posto anche un elegante pianoforte bianco a coda destinato ad allietare gli ospiti. Ospiti che possono arrivare fino a 12 avendo lo yacht 6 cabine di cui due master con letto king size.

Eh sì, il nostro James decisamente sa vivere.

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