“Il Moro di Venezia”, dall’America’s Cup all’ ultima offesa: il destino della barca di Gardini grida vendetta

Voluta da Raoul Gardini, fu la prima barca italiana a vincere l’America’s Cup. Ma oggi subisce uno sfregio

Traeva il proprio nome dal personaggio nato dalla penna e dall’estro di William Shakespeare. Il “Moro di Venezia” è stata l’imbarcazione italiana sfidante per l’edizione del 1992 della Coppa America. Ma che fine ha fatto quell’imbarcazione leggendaria che entusiasmò gli italiani? Il suo è un destino cinico e baro.

Il moro di Venezia
Il moro di Venezia (Instagram)

Voluta da Raoul Gardini, che con lo stesso nome aveva già posseduto tre maxi yacht, e sostenuta dall’impegno economico e tecnologico della Montedison, presso la sede della Compagnia della Vela di Venezia (cantiere Tencara) quella de Il Moro fu la terza partecipazione italiana alla Coppa dopo Azzurra (edizioni 1983 e 1987) e Italia (edizione 1987).

Ha bisogno di poche presentazioni Raoul Gardini, imprenditore e dirigente d’azienda italiano, per anni tra i più stimati. Protagonista della scalata a Montedison, ma anche del fallimento Enimont. Al nome di Gardini è legata anche una delle vicende più controverse della storia recente d’Italia, gli anni di “Tangentopoli”.

Gardini
Raul Gardini ai tempi del suo Moro (Instagram)

Esplode l’inchiesta giudiziaria di “Mani pulite”, che tocca anche la vicenda Enimont. Gardini, che ne è coinvolto, viene trovato morto nella sua casa di Milano, il settecentesco palazzo Belgioioso, il 23 luglio 1993, suicida all’età di 60 anni. Scosso, si dirà, dalla notizia del suicidio nel carcere di San Vittore di Gabriele Cagliari (rivale nella vicenda Enimont), ma anche dalla consapevolezza che gli inquirenti puntassero oramai su di lui.

La storia del “Moro di Venezia”

Raoul Gardini cominciò a fare esperienza nel mondo della vela a dodici anni, sulle derive Lightning e Finn, sulle quali navigò fino alla fine degli anni sessanta. Nel settembre 1988 prese la decisione di competere nella Coppa America, la manifestazione velistica più antica del mondo, di cui il “Moro di Venezia”, la barca voluta da Gardini e finanziata dalla Montedison, fu protagonista nell’edizione del 1992. Fu la prima barca italiana nella storia a vincere la Louis Vuitton Cup.

Come dimenticare i baffoni dello skipper Paul Cayard. Quell’epopea entusiasmò gli italiani, ma il “Moro di Venezia” fu sconfitto nella finale di Coppa America da America³ di Bill Koch a San Diego.

Il Moro di Venezia in stato d'abbandono (web source) 24.12.2022 pontilenews
Il Moro di Venezia in stato d’abbandono (pontilenews.it)

La sua storia recente, però, è un vero affronto. Uno sfregio alla sportività. Infatti, appartiene da una ventina d’anni a Bill Koch: l’81enne magnate americano con un patrimonio di 1,6 miliardi di dollari (stime Forbes) era l’armatore di America 3 che sconfisse il Moro 4-1.

Koch la tiene in stato d’abbandono, coperta con un telone, come un mezzo qualsiasi. Si trova nelle pertinenze del Nauticus Marina, il porticciolo turistico privato di proprietà dello stesso Koch a Osterville. Da Google Maps è visibile

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