E’ il caso cinematografico dell’anno, uscito il 14 dicembre, il sequel firmato ancora da James Cameron sta inducendo molti italiani a pericolosissime follie, pur di vederlo.
13 anni dopo il caso che ha cambiato per sempre il cinema di animazione, aprendo nuove prospettive alla fusione tra tecnologia 3d e poesia, Avatar torna a colpire il cuore e l’immaginario degli spettatori in tutto il mondo.
In Italia, purtroppo, rischia di colpire duramente anche il portafoglio. State attenti, se state pensando di fare una pazzia solo apparentemente innocente, ma che può costare carissima.
Non si trova più un biglietto
Nemmeno a pagarlo oro: lanciato il 14 dicembre, con studiata sincronia con le festività natalizie, Avatar ha “spaccato” immediatamente i botteghini, registrando un vero e proprio assalto alle prevendite. Dopo 14 dal lancio, le speranze di trovare un biglietto per una delle numerose sale italiane che lo proiettano, è ridotta al lumicino. Non basta la fortuna, occorre piegarsi a un vero e proprio mercato nero, già in sé illegale.
Il film, di nuovo diretto da James Cameron, come raramente accade nei sequel, stavolta è girato dal vero. La storia è quindi ancora più avvincente: l’animazione diventa realtà: Jake Sulli e Neytiri, si ritrovano, dopo molto tempo, e sono stavolta una famiglia con figli, problemi matrimoniali, piccole gioie, grandi prioblemi. Un nucleo nel quale gli spettatori, oltre che sognare possono rispecchiarsi, e da questo nasce probabilmente l’incredibile successo di pubblico, che fa eco a quello di una critica entusiasta.
Il trucco che può costare carissimo
Mentre in sala trovare un biglietto è diventato un miraggio, e per lo streaming ufficiale occorrerà ancora attendere mesi (si parla di febbraio o addirittura marzo) una piaga tipicamente italiana ha cominciato a profiliferare: i siti di streaming “parallelo”, ovvero illegale.
I modi per fare “scappare” un film dalle sale possono essere molti. Dalla “talpa” annidata presso il distributore, alle riprese fatte in sala durante i primi giorni di programazione. Sono sempre esistite e purtroppo esisteranno sempre copie clandestine in circolazione, in vendita, e persino in streaming dei film “ufficiali”.
Ma se fino a qualche anno fa, prima della diffusione di internet, il rischio di una copia pirata era quello di vedere poco e male una copia di pessima qualità, oltre a rischiare il sequestro e una salatissima multa, con lo streaming illegale i rischi sono catastrofici.
Puoi perdere tutto
I siti truffa si pagano esattamente come quelli legali, ma una volta in possesso dei dati della vostra carta di credito, è difficile che i truffatori si accontentino di avere guadagnato il prezzo di uno streaming. Una volta in possesso dei dati della carta possono addebitarvi beni e servizi fino ai limiti del tetto della vostra carta e, nei casi più sfortunati, svuotandovi il conto corrente fino all’ultimo centesimo.
Lo streaming illegale non è solo contro la legge, non rischia solo di costarvi multe e sanzioni. Può costarvi tutti i vostri risparmi. E nella maggior parte dei casi, senza nemmeno farvi vedere il film che avete acquistato. Non cadeteci come polli. È meglio aspettare qualche giorno che perdere i propri soldi, arricchendo truffatori con sedi nei paradisi fiscali.