Statisti, atleti e autori cinematografici tra le sue miriadi di seguaci. Ma anche tantissimi falsari. Ecco come smascherarli
Da sempre, tutto ciò che è prezioso e che riguarda il collezionismo si presta allo sciacallaggio e alle speculazioni di falsari e imbroglioni. E’ ovvio, quindi, che una delle prede preferite siano gli orologi Rolex, che, da sempre, sono un simbolo di eleganza e opulenza. Ma, se ne possedete almeno uno, o se avete deciso di fare il grande passo e acquistarlo, siete sicuri di essere capaci di riconoscere se si tratti di un pezzo autentico o di un falso? Ecco qualche consiglio per non incorrere in una patacca.
Rolex è una delle aziende orologiaie ai vertici del mercato da decenni ormai. Colosso svizzero che lega il proprio nome ad alcuni dei modelli più esclusivi della storia. A loro volta resi celebri da grandi personalità. Un nome su tutti il Rolex Daytona di Paul Newman. Rolex è sicuramente il nome più celebrato nella storia dell’orologeria. Nel corso del XX secolo, l’azienda ha accumulato un seguito davvero senza precedenti, annoverando statisti, atleti e autori cinematografici tra le sue miriadi di seguaci.
E poi ci sono i falsari. Ecco, quindi, come difendersi da chi vuole truffarci. Anche i più esperti venditori d’aste hanno difficoltà a individuare ogni singola contraffazione che capita. Ma qualche accorgimento possiamo averlo.
Come riconoscere un Rolex falso da uno vero
Se si cercano modelli commerciali e noti a tutti, ovviamente, il rischio di incorrere in falsi è minore. Anche perché, quasi sempre, ci si rivolge ai rivenditori autorizzati. Al contrario, le cose diventano più oscure quando si cercano modelli rari, vintage o fuori produzione, che spesso richiedono ai consumatori di confrontarsi con piattaforme sul mercato secondario.
E, allora si inizia a porsi delle domande. Sono ben recensiti da una serie di terze parti imparziali? I prezzi che offrono si riflettono nel mercato più ampio? Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi può sembrare banale, ma, credeteci, è fondamentale. Utilizzare le cosiddette piattaforme Certified Pre-Owned (CPO), che autenticano una grossa fetta del loro stock con i marchi che lo hanno originariamente prodotto.
Scendendo nel tecnico, i Rolex sono famosi nel mondo anche e soprattutto per i loro movimenti meccanici. Questi comprendono di tutto, dai calibri dotati di fasi lunari della collezione Cellini al cronografo a carica automatica che alimenta il Daytona. Non semplice capirne bene di questi meccanismi. Ma una delle richieste più semplici che si possa fare è vedere una foto dell’orologio in questione senza fondello. Il 95% delle volte, se ciò che c’è dentro non è meccanico, vale la pena chiedere chiarimenti. Potrebbe esserci qualcosa che non va. Sempre rimanendo in tema, tutti i fondelli emessi dalla fabbrica dovrebbero essere privi di contrassegno: a meno che, ovviamente, non stiamo parlando dei famigerati “ordini speciali”. Ma si tratta davvero di eccezioni.
Bisogna avere occhio, quindi. E così, con un’osservazione attenta, si potrà notare che la lancetta dei secondi abbia un’azione continua e regolare. Occhio, sì. Ma anche orecchio. Se si tiene l’orologio vicino all’orecchio in un ambiente abbastanza silenzioso, questo movimento della lancetta dei secondi dovrebbe essere accompagnato anche da un debole suono “tic tac”, un segno rivelatore degli scappamenti finemente regolati di Rolex.
Attenzione, infine, all’iconico logo della Corona. Con punto singolo = corona in platino con meccanismo twinlock. Corona con singolo trattino/barretta = corona in acciaio o oro giallo con meccanismo twinlock. Corona con tre pallini (il più grande al centro) = corona in oro bianco con meccanismo a tripla chiusura. Ancora, corona con tre puntini (il più piccolo al centro) = corona in platino con meccanismo a tripla chiusura. Corona con tre pallini (tutti della stessa dimensione) = corona in acciaio o oro giallo con meccanismo a tripla chiusura. Se tutto ciò non corrisponde, allora le probabilità che il Rolex sia contraffatto crescono esponenzialmente.
