John Travolta, ecco chi ha contagiato con la “Febbre del sabato sera” | Bellissimi negli anni ‘80

Sicuramente un attore iconico, anche per le sue capacità ballerine. Eccolo insieme a un altro mito, peraltro in un luogo che ha fatto storia

Da qualche mese ha 68 anni. Ma John Travolta mantiene il fascino di sempre. Uno charme naturale, che abbiamo potuto apprezzare da ormai oltre 40 anni. Eccolo, bellissimo, insieme a un altro divo. Tutte due straordinariamente belli tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80.

Travolta
John Travolta ai tempi della Febbre del sabato sera (Instagram)

E, infatti, John Travolta ha ottenuto fama internazionale con i film “La febbre del sabato sera” (1977), per il quale ha ricevuto una candidatura per l’Oscar al miglior attore, e “Grease” (1978). In entrambi i film ha dato un saggio delle sue capacità ballerine.

Nel 1995 si è aggiudicato il Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale per la sua interpretazione in “Get Shorty”. Ha ricevuto infine altre due candidature ai Golden Globe (oltre a quelli già citati) per i film “I colori della vittoria” (1998) e “Hairspray – Grasso è bello” (2007).

Ma non si contano i film di enorme successo di John Travolta, che ha avuto il privilegio di lavorare con alcuni dei registi più affermati del panorama hollywoodiano. Qualche titolo: “Blow out” di Brian De Palma (1981), “Nome in codice: Broken Arrow” di John Woo (1996), “La sottile linea rossa” di Terence Malick (1998), “Basic” di John McTiernan (2003), “Gotti – Il primo padrino” di Kevin Connolly (2018).

In campo televisivo, è noto per la sua interpretazione di Robert Shapiro nella serie antologica American “Crime Story” (2016), per la quale ha ottenuto il plauso della critica e una candidatura al Premio Emmy come migliore attore non protagonista. Ma una delle sue interpretazioni più iconiche è senza dubbio quella del 1994, quando ha interpretato Vincent Vega nel film capolavoro di Quentin Tarantino, “Pulp Fiction”, ricevendo una seconda candidatura all’Oscar come miglior attore.

In quella pellicola che fece conoscere a tutto il mondo il talento del regista di “Kill Bill” e “C’era una volta a Hollywood”, un cast d’eccezione. Solo per menzionare qualcuno oltre a John Travolta: Samuel L. Jackson, Bruce Willis, Harvey Keitel, Tim Roth e Ving Rhames. E poi, ovviamente, la musa di Quentin Tarantino, Uma Thurman. Proprio con Uma Thurman, John Travolta è protagonista di una scena ormai leggendaria, dove i due ballano sulle note di “You never can tell” di Chuck Berry.

Due divi negli anni ‘80

Insomma, una carriera lunga, lunghissima e variegata. John Travolta è un mito. E questo è fuori di dubbio. Così come è fuor di dubbio che un mito sia anche Sylvester Stallone. Un attore iconico. Anche nel suo caso abbiamo imparato ad apprezzarlo da circa 50 anni.

Dall’epopea di Rocky, capace di usare la boxe come elemento e metafora di riscatto sociale. Passando per le avventure di John Rambo, reduce dal Vietnam, da sempre risputato via dalla società. E, recentemente, lo abbiamo visto anche nella saga de “I Mercenari”, divertente e autoironica nel riunire in varie pellicole i mostri sacri del cinema action.

Travolta e Stallone
Travolta e Stallone allo Studio 54 (Instagram)

E mostri sacri lo sono davvero, sia John Travolta, sia “Sly”. Eccoli, bellissimi, all’inizio degli anni ’80, capelli fluenti e tipico abbigliamento dell’epoca. La foto che abbiamo pescato negli archivi e che vi proponiamo risale addirittura al 1983. Mitici loro, ma mitico anche il luogo dello scatto: il celeberrimo Studio 54.

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