“Un medico in famiglia”, travolto dalla malattia che non perdona | Non c’è stato niente da fare

Una notizia che ha totalmente sconvolto i fan di Un Medico in famiglia. Uno dei volti storici della serie tv ha scoperto di avere una brutta malattia e purtroppo quello che ha fatto fino ad oggi non è valso a nulla.

Non c’è stato niente da fare per il volto di una delle serie televisive che ha fatto la storia della televisione italiana. La sua battaglia purtroppo non è andata come previsto.

Un medico in famiglia
Un medico in famiglia (RAI Play)

Uno dei volti più famosi della serie tv Un medico in famiglia, si è ritrovato ad affrontare una notizia devastante: la scoperta di un brutto male. Una battaglia che purtroppo non ha ancora condotto a un esito del tutto positivo e che ha costretto l’icona della fiction ad affrontare prove dure. Il racconto di tutto quello che è accaduto su Instagram dove i fan hanno potuto apprendere anche l’ultima notizia.

Un medico in famiglia: “Ha una brutta malattia”

Nella seguitissima serie di Rai Uno abbiamo imparato a conoscere il suo volto, quello dell’attrice Sabrina Paravicini, che ha interpretato il personaggio di Jessica, l’infermiera e amica del protagonista Lele Martini, interpretato dall’attore Giulio Scarpati. Aveva solo 48 anni l’attrice quando ha fatto la terribile scoperta, quella del tumore al seno, per la quale ha dovuto allontanarsi dalle scene per affrontare la dura battaglia contro il cancro. Una prova davvero tosta, che ha messo a dura prova la donna. Su Instagram, accolta dall’affetto dei fan, ha voluto raccontare le tappe di questa brutta avventura e informare tutti anche sul percorso verso la guarigione.

La malattia di Sabrina Paravicini: la battaglia contro il tumore al seno

Sabrina aveva raccontato solo un anno prima di aver messo da parte la sua carriera come attrice per stare accanto al figlio Nino, affetto dalla sindrome di Asperger. Poi purtroppo l’ennesima batosta ovvero la scoperta del tumore al seno. Poco dopo la scoperta l’annuncio sui social: “Il tumore era nascosto dietro la cisti che stava sotto al capezzolo, pare che le cellule tumorali abbiano attaccato la cisti e grazie a questo attacco il mio corpo ha parlato. Quando ho avuto la diagnosi, il tumore aveva solo sei mesi, era grande due centimetri e mezzo e aveva già creato un’area infiammatoria di 6 centimetri. Era veloce e aggressivo. Non ancora operabile. Nel giro di due settimane ho iniziato la chemioterapia”. Da lì l’inizio di una battaglia lunga e faticosa.

Sono passati quattro anni da quella terribile scoperta. Oggi Sabrina ha 52 anni e ha raccontato di essersi sottoposta a una nuoca operazione per la ricostruzione. Il seno destro fortunatamente è stato salvato, ma proprio lei ha voluto ancora una volta raccontare. “Oggi è iniziato il quarto tempo: il tempo della ricostruzione. Desideravo tornare come prima. Speravo che il mio seno destro, quello sano, non fosse toccato, ne con una protesi, ne con una mastopessi per tirarlo su e allinearlo. Non volevo altre cicatrici, altri drenaggi, non volevo una taglia più grande della mia. Non era scontato, il chirurgo plastico valuta durante l’intervento cosa sia meglio fare. Inserisce la protesi, controlla la simmetria, eventualmente la cambia (ci sono sempre 2,3 protesi di diverse misure in sala operatoria, ti mettono seduta mentre dormi e si assicurano che sia tutto simmetrico). Appena risvegliata credo di avere detto nell’ordine: “grazie” e poi “il seno destro?” “Non l’abbiamo toccato, va tutto bene così”. Si è nuovamente messa in gioco sottoponendosi a un intervento e sperando che finalmente la gioia possa far parte per sempre della sua vita.

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