Enzo Paolo Turchi: un terribile vuoto | Nessuno sarà più come lui

Enzo Paolo Turchi, ballerino coreografo e insegnate di successo, ha vissuto un lutto terribile. Un vuoto incolmabile, quando è venuto a mancare una persona che per lui è stata fondamentale.

Devastato dal dolore, Enzo Paolo Turchi, ancora porta su di sé le cicatrici dell’addio.

Paolo Turchi
Lutto per Enzo Paolo Turchi (Foto Instagram)

Enzo Paolo Turchi ha affrontato tanti dolori nella sua vita, persone che hanno lasciato un vuoto dentro di lui e che gli avevano dato tanto. Il marito di Carmen Russo, coreografo e ballerino di successo, oltre che personaggio televisivo, è nato e cresciuto a Napoli dove si anche diplomato presso la Scuola del Teatro San Carlo rincorrendo la sua più grande passione: la danza. Proprio in questo ambito ha conosciuto persone importanti per lui, e perderle ha segnato la sua vita per sempre.

Il lutto di Enzo Paolo Turchi

Sono trascorsi ormai trenta anni dalla morte di un grande ballerino, che per Enzo Paolo Turchi fu un mentore, un insegnante, ma anche un amico. A lui sono legati alcuni dei ricordi più intensi dei giorni trascorsi a Milano. Era il 6 gennaio del 1993 quando a 55 anni moriva uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi: Rudolf Nureyev. L’artista aveva l’Hiv sviluppatosi in Aids e purtroppo a causa di complicanze non ce la fece, morì in un ospedale vicino Parigi. Il suo prestigio e il suo successo lo avevano portato a girare tutto il mondo. Dopo essere c cresciuto in Russia, durante il periodo delle purghe di Stalin, sviluppò la sua passione per la danza a 17 anni diventando subito un fuoriclasse. La sua carriera fu inarrestabile. Lasciò la Russia e scelse l’Occidente. In una delle sue tappe conobbe il ballerino napoletano.

In un’intervista per il Giorno, il coreografo napoletano ha raccontato il suo incontro con Nureyev: “Nel teatro partenopeo a 14 anni conobbi Rudolf Nureyev che mi volle come sua controfigura in alcune scene. Poi lo rividi a Milano”. Una grande amicizia oltre che una collaborazione che portò a risultati brillanti. “Era il 1978. Fui chiamato da Beppe Menegatti per ballare ne “La strada” con Elettra Morini. Lo spettacolo debuttava alla Fenice di Venezia, ma provammo anche a Milano. Che anni mitici quelli. Qui incontravo spesso Nureyev e tanti altri colleghi. Il nostro ritrovo era la Stazione Centrale. Ci davamo appuntamento lì per poi fare lunghe passeggiate che si concludevano sempre con cene divertenti in cui parlavamo di arte. Non mollavamo mai. ”

A distanza di 30 anni il marito di Carmen Russo ha voluto ricordare la sua icona e il suo amico con un post su Instagram. “Ciao amico mio ci manchi molto”, ha scritto a corredo di una foto in bianco e nero in cui abbraccia il ballerino russo. Segno di un rapporto che ha segnato per sempre la vita e la carriera del coreografo e che oggi vuole ancora ricordare il suo scomparso mentore proprio in occasione dell’anniversario della sua scomparsa.

 

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Nureyev è stato ritenuto il più grande non solo da Enzo Paolo Turchi. La maggior parte dei critici ha sostenuto che tecnicamente non è stato il più bravo, ma è riuscito sicuramente ad essere il ballerino più grande di tutti i tempi grazie al suo fascino, al suo carisma e alle sue performance ad alto impatto emotivo. Una delle più memorabili esibizioni del danzatore russo è “Rome e Giulietta” che, ancora oggi, è un pezzo della storia delle esibizione classiche del balletto.

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