Quando si accoglie in famiglia un animale domestico, si deve essere pronti ad affrontare le spese veterinarie. Ecco cosa serve sapere sul rimborso
Accogliere in famiglia un cane, un gatto o qualsiasi altro animale domestico è un gesto d’altruismo, soprattutto se lo si prende dal canile, dal gattile o dalla strada. Inoltre, un animale arricchisce la famiglia e dona allegria, amore e affetto: spesso, però, può aver bisogno di visite e cure veterinarie che hanno un costo non indifferente. Ecco quindi cosa si deve sapere del rimborso.
Pur sperando che i nostri animali domestici stiano sempre bene, una visita periodica dal veterinario è utile anche solo per accertare lo stato di salute e le eventuali necessità. In caso di esami specifici come le radiografie o nella necessità di effettuare degli interventi, si deve sapere ciò che si dovrà spendere: spesso si tratta di spese piuttosto ingenti. I proprietari di cani, gatti e animali possono però usufruire del rimborso: ecco tutte le informazioni.
Rimborso delle spese veterinarie: come ottenerlo e a quanto ammonta
Il rimborso per le spese veterinarie si può ottenere mediante la compilazione della dichiarazione dei redditi, il cui modello pre-compilato sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal prossimo 30 aprile. Per chi ha animali, è utile sapere che le spese veterinarie possono essere rimborsate solo in precise condizioni e che tale rimborso raggiunge una cifra massima di 80 euro: si ottiene il 19% della differenza tra il tetto massimo di 550 euro e la franchigia di 129,11 euro.
Si possono detrarre le spese per tutti gli animali legalmente detenuti per compagnia o per la pratica sportiva: devono possedere tutti un documento che ne attesti l’acquisto o l’adozione. Questo riguarda quindi i cani, i gatti e i conigli, così come tutti gli altri: i cani devono essere regolarmente provvisti di microchip e iscritti all’anagrafe canina. Il rimborso è relativo alle visite, agli esami di laboratorio, agli interventi e ai medicinali con o senza ricetta.
Per ottenerlo, però, è necessario che le spese sostenute siano tracciabili e che, quindi, i pagamenti siano avvenuti mediante carte di credito, di debito, assegni bancari, circolari, postali o bonifici bancari o postali. Per quanto riguarda i farmaci, è sufficiente lo scontrino fiscale; in merito ai mangimi specifici, invece, non sono detraibili nemmeno quando sono stati prescritti dal veterinario per specifiche esigenze dell’animale.