Cosa accade al nostro corpo se non si dorme abbastanza: “Il cervello si autoconsuma”

Se dormi poco non è solo il corpo ad avere terribili conseguenze, anche il cervello si autoconsuma e subisce danni.

Dormire poco è la nuova moda dell’età contemporanea, tutto frutto di uno stile di vita iper-stressato e sottoposto a un’attività lavorativa continuativa e costante nel tempo. Cosa accade se il cervello si autoconsuma? Soprattutto è necessario capire cosa comporta, dato che i problemi di salute possono essere molti più di quelli che sono noti. Scopriamo insieme il perché e come risolvere.

dormire poco cervello
Dormire poco causa gravi conseguenze cerebrali- pontilenews.it

Anche se non ce ne rendiamo conto, il cervello lavora continuamente. Quando si dorme, è il nostro amico racchiuso dentro la scatola cranica ad incamerare informazioni, le archivia, le deposita nelle zone adibite al loro contenimento, e le tiene al riparo finché non siamo coscienti e le tiriamo fuori.

Non è roba da poco, ma nessuno avrebbe mai pensato che dormire poco potesse causare una situazione del genere: il cervello si autoconsuma. Quindi, se dormi poco non solo dimenticherai più facilmente le cose da sveglio, risultando un po’ “rimbambito”, ma ci sono altri aspetti da non sottovalutare, senza dimenticare le ulteriori malattie che possono subentrare.

Cervello che si autoconsuma: cambia stile di vita

Cambiare lo stile di vita significa porre in essere determinate accortezze, le quali possono migliorare di gran lunga la situazione. Che poi in sostanza si tratterebbe di riequilibrare il ciclo circadiano del sonno. Ne hai mai sentito parlare? Ecco perché il cervello si autoconsuma, e quindi devi porre dei rimedi prima che sia decisamente troppo tardi.

dormire poco cervello
Dormire poco: gravi conseguenze cerebrali-pontilenews.it

In sostanza, ci sono delle cellule che hanno la funzione di “spazzini del cervello.” Cioè sono adibiti a ripulire la confusione del lavoro quotidiano riposta tra le sinapsi, le cellule del cervello. Se quelle “spazzine” non compiono il loro lavoro, allora si ritorcono contro e danneggiano la struttura cerebrale. Se non si eliminano gli scarti e i residui cellulari tra le sinapsi, accade proprio questo.

Michele Bellesi ha curato questo studio tutto italiano, pubblicando la ricerca sul Journal of Neuroscience, rivista scientifica prestigiosa a livello internazionale. Ricercatore dell’università politecnica delle Marche ha riconosciuto come i topi privati del sonno nel laboratorio di Chiara Cirelli all’Università del Wisconsin, avessero le cellule cerebrali completamento fuori regime.

Tra queste, le glia e nello specifico gli astrociti, tagliano le sinapsi non necessarie rimodellando la connessione tra i neuroni. Altre come le microglia vanno in cerca dei neuroni danneggiati per ripristinarli o neutralizzare placche ed agenti infettivi. Nei topi sottoposti ad una mancanza di sonno cronico queste cellule si sono mosse più repentinamente per ripristinare la situazione.

Ed è qui che nasce il problema, perché proprio questa condizione di sovraffollamento parrebbe essere una delle basi per dare poi origine alle varie forme di demenza e malattie quali Alzheimer.

Impostazioni privacy